Cinema: Mattarella, “appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. È anche svago, sogno, libertà. Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno di noi e appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della Cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2023 che si è tenuta stamattina al Quirinale.
“Proprio i David – ha osservato il Capo dello Stato – ci aiutano a tracciare e a scandire il percorso, ad avere anche la percezione del cammino compiuto, dei valori in campo, di questo patrimonio di arte e di cultura che fa pienamente parte della storia italiana. Il cinema è un testimone che passa di mano in mano”. “Quel che più conta – ha proseguito – è che questo patrimonio di invenzioni, di professionalità, di creazione artistica, di supporto industriale, divenuto col tempo un’importante infrastruttura del Paese, ha generato sapere, percezioni condivise. Ha prodotto una scuola, ha ampliato le potenzialità espressive della società. Il cinema ha fornito un contributo significativo allo sviluppo della nostra civiltà. Il Premio David di Donatello esprime questo senso della storia”. “Storia del cinema che è storia italiana”, ha sottolineato Mattarella, che poi ha ricordato come “abbiamo superato le insidie più gravi di una pandemia che ha lasciato segni drammatici e profondi nella vita sociale. Ha imposto una frenata a tante attività. Ma l’industria del cinema non si è fermata neppure durante il lockdown e ha ripreso velocemente il suo percorso”. “La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme, hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grandi risultati”, ha riconosciuto il presidente, ammonendo: “Non si deve mai aver paura dell’innovazione. Occorre però governarla, non esserne interpreti inerti e passivi”. Il Capo dello Stato ha poi messo in evidenza che “tra i problemi, vi è quello che riguarda le presenze nelle sale cinematografiche. Purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale – i tanti nostri ‘Nuovo Cinema Paradiso’ – rappresentano un patrimonio di socialità”. “Le istituzioni sono quindi chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni”, ha continuato il presidente, rimarcando che “promuovere cultura vuol dire anzitutto promuoverne la libertà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori