Ecuador: la Caritas prosegue negli aiuti alla popolazione di Alausí colpita da una frana che ha provocato 51 morti e 50 dispersi

A un mese e mezzo dalla tragedia avvenuta in Ecuador nel cantone di Alausí, nella diocesi di Riobamba, quando una frana ha seppellito cinque quartieri (con 250 famiglie colpite, 51 morti e 50 dispersi) la Chiesa continua a essere presente attraverso l’azione della Caritas. Padre Luis Machado, direttore della Pastorale sociale – Caritas Riobamba, ricorda che, dal momento della tragedia, è stato attivato un comitato operativo d’emergenza. In questo periodo, le espressioni di solidarietà sono arrivate da diversi settori: “Le Caritas del Paese – aggiunge il direttore – sono state presenti con donazioni di cibo, vestiti, acqua, viveri, kit alimentari e kit per l’igiene personale, e anche istituzioni pubbliche e private hanno dato aiuti. Abbiamo sentito la vicinanza della Caritas diocesana e dei vescovi, è stata un’occasione per crescere nella solidarietà, per sentirsi rossi e soprattutto per costruire una Chiesa fraterna, solidale e samaritana”. L’assistenza medica e psicologica è un altro degli elementi importanti su cui la Chiesa ha lavorato per aiutare le famiglie colpite dalla tragedia: “La presenza di medici della Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador e di Cuenca è stata importante, così come l’aiuto e la visita di psicologi della Caritas di Quito, che hanno contribuito a incoraggiare e rafforzare i processi di resilienza delle persone colpite”. Inoltre, “ci sono persone sfollate, che sono partite per Riobamba e vivono con parenti o affittano stanze, ora vengono aiutate con cibo e kit per l’igiene personale”. Mons. Bolivar Piedra, vescovo di Riobamba, sottolinea anche la solidarietà dimostrata dalla Caritas diocesana a livello nazionale: “È inestimabile, a partire dagli alimenti non deperibili, l’acqua, gli indumenti, gli utensili e gli articoli per l’igiene personale, che sono stati ricevuti, così come l’accompagnamento spirituale, medico e psicosociale dato alle famiglie colpite”.

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