Parlamento Ue: Sanna Marin (premier Finlandia), “avanti con le sanzioni alla Russia”. Prendersi cura dei valori comuni europei

Sanna Marin con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo (Foto SIR/Parlamento europeo)

Nel suo discorso a Strasburgo, Sanna Marin, premier finlandese, ha citato più volte la Russsia: la guerra, la crisi economica ed energetica, il tema della sicurezza hanno attraversato il suo intervento. Ha auspicato un prossimo ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Quindi ha affermato: “le sanzioni devono essere visibili anche nella vita quotidiana dei russi. Non è giusto che mentre la Russia uccide civili in Ucraina, i turisti russi viaggino liberamente in Europa. Il rilascio dei visti deve essere severamente limitato. La sospensione totale dell’applicazione dell’accordo di facilitazione del visto Ue-Russia è giustificata in questa situazione, ma di per sé non è una decisione sufficiente”. A suo avviso “la disponibilità e il prezzo dell’energia sono le questioni più importanti che dobbiamo risolvere nei prossimi mesi e anni. Insieme, dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che i cittadini e le imprese comuni sopravvivano al prossimo autunno e inverno. A breve termine, è necessario cercare tutti i mezzi con cui possiamo garantire l’approvvigionamento energetico e ridurre il prezzo dell’energia”.

(Foto SIR/Parlamento europeo)

“A medio e lungo termine, la nostra unica via d’uscita dalla crisi energetica è investire massicciamente nella produzione di energia rinnovabile, nelle reti di trasmissione europee comuni e nelle tecnologie di stoccaggio. Dobbiamo disinvestire dall’energia fossile russa il più rapidamente possibile”. Gli investimenti energetici sono inoltre necessari, ha dichiarato, “per rispondere alla crisi climatica”. Ampio poi il riferimento alla crisi economica, pur sottolineando che “la responsabilità della politica economica deve continuare ad appartenere agli stessi Stati membri, conformemente ai trattati”. Allo stesso tempo, “va ricordato che le nostre economie non sono separate l’una dall’altra, ma quando uno Stato membro sprofonda nella recessione, gli effetti si fanno sentire in tutta l’Unione. Sono necessarie regole comuni del gioco e devono essere ulteriormente sviluppate”.
“Il compito più importante del quadro normativo di politica fiscale è quello di frenare il sovraindebitamento dei Paesi membri e il relativo rischio”.
Infine: “non stiamo attraversando la nostra prima né l’ultima crisi. Nonostante i tempi difficili, e proprio per questo, dobbiamo fare affidamento sulla nostra più grande forza: la fiducia e l’unità reciproche. Per essere forti esternamente, dobbiamo prenderci cura internamente dei nostri valori comuni: lo stato di diritto, la democrazia e i diritti umani. Agendo secondo questi principi, supereremo anche le crisi future”.

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