Cile: una nuova convenzione eletta dai cittadini riscriverà la Costituzione, accordo vicino tra i partiti

Si rimette in moto in Cile il cammino per una nuova Costituzione, dopo la netta vittoria dei no al plebiscito del 4 settembre sul testo che era stato elaborato dalla Convenzione eletta a suffragio universale. Si continuerà a seguire la via di un’assemblea costituente eletta a suffragio universale, pur con qualche correttivo rispetto alla recente, fallimentare, esperienza. Ieri, infatti, la maggioranza di Governo ha annunciato un accordo con i presidenti dei partiti politici – con l’eccezione del Partito repubblicano, di estrema destra – su alcuni punti fondamentali del nuovo processo: il testo sarà scritto da un’Assemblea interamente eletta a suffragio universale, una nuova Convenzione, quindi. L’assemblea avrà una pari rappresentanza di genere e sarà coadiuvata da un comitato di esperti, una novità, questa rispetto alla recente esperienza. Il nuovo testo sarà sottoposto a plebiscito con esito vincolante e con votazione obbligatoria. I partiti di opposizione di centrodestra, nelle ore successive hanno diffuso un comunicato in cui affermano che gli accordi non sono ancora stati concretizzati. Ma è prevedibile che ciò accadrà nei prossimi giorni.
Il presidente Boric, dopo l’esito del plebiscito, ha infatti puntato su un accordo parlamentare largo, per superare l’impasse che si è venuta a creare, di fronte, al 62% di no alla nuova Costituzione, ma anche al 78% di cittadini che nel 2020 aveva chiesto una nuova Carta.

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