Nomadelfia: “Profezia di giustizia e di fraternità”, dal 16 settembre al 23 ottobre iniziative nel Modenese per presentare la realtà fondata da don Zeno

Mons. Castellucci, Bellelli, Tomei, Castagnetti e Francesco di Nomadelfia (Foto Sir)

“Profezia di giustizia e di fraternità”: questo il titolo e il filo conduttore del progetto che riporterà nel territorio modenese dove è nata, l’originale esperienza di Nomadelfia, la città dove la fraternità è legge, fondata dal sacerdote carpigiano don Zeno Saltini a partire dagli anni Trenta del secolo scorso. Il programma è stato presentato stamattina nella sede della Provincia di Modena con gli interventi del presidente della Provincia, Giandomenico Tomei, del presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti, di mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, e di Francesco Matterazzo, storico e archivista di Nomadelfia. San Giacomo Roncole, Mirandola, Nonantola, Fossoli, Carpi e Modena saranno i “luoghi di don Zeno” coinvolti in un programma di iniziative in calendario dal 16 settembre fino al 23 ottobre promosse da Nomadelfia, diocesi di Carpi e Fondazione Fossoli. Nel corso del 2021, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, non è stato possibile ricordare a livello pubblico due importanti anniversari legati alla vita di don Zeno e a Nomadelfia: 90° anniversario della prima messa nel duomo di Carpi (6 gennaio 1931), una data importante perché fu in quell’occasione che don Zeno accolse come figlio Danilo (detto Barile) un giovane appena uscito dal carcere e il 40° anniversario della morte di don Zeno (15 gennaio 1981). L’obiettivo del progetto “Nomadelfia. Profezia di giustizia e fraternità” non è solo rievocativo di un passato, ma è soprattutto quello di presentare una realtà unica dove i trecento abitanti che la popolano nelle vicinanze di Grosseto, suddivisi in 50 nuclei familiari, vivono concretamente nella quotidianità i valori a cui si ispirano: giustizia e fraternità. “‘Giustizia’ era la parola che don Zeno ripeteva più spesso – spiega Francesco, storico e archivista di Nomadelfia – oltre ovviamente a ‘Gesù’. Per lui giustizia era ‘dare a ciascuno secondo le proprie esigenze’. Era per lui il primo passo dell’amore. Il termine ‘profezia’ è stato usato da Papa Francesco quando è venuto da noi in visita nel 2018, affermando che Nomadelfia era una realtà profetica che vuole realizzare una nuova civiltà applicando il Vangelo”. Mons. Castellucci ha usato la parola “sognatore” riferendosi a don Zeno: “Ci sono i sognatori che si limitano a guardare la storia e quelli che invece si impegnano a cambiarla anche a costo di sacrifici o del proprio sangue. Don Zeno rientra in questa seconda categoria”.

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