Conferenza sul futuro dell’Europa: Treu (Cnel), “aprire una nuova fase costituente e puntare sugli Stati uniti”

“Un nuovo sistema di governance europea dovrebbe prevedere la strutturalità del modello Next Generation Eu, con la conferma di 150 miliardi annui aggiuntivi, e di meccanismi di stabilizzazione automatica come il Sure. Inoltre, occorrerebbe una maggiore promozione di ulteriori strumenti trasversali, quali un sistema di rassicurazione europea per la disoccupazione, una politica di bilancio e una politica industriale europea – associate alla politica monetaria espansiva della Bce – in grado di dare continuità alla gestione della transizione verde, digitale e demografica. È necessaria, dunque, una sinergia circolare e cumulativa tra finanziamenti europei e investimenti nazionali, incentivati dalle regole del nuovo Patto di stabilità e crescita”. Lo ha scritto il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) nel documento di osservazioni e proposte “Per un modello europeo di crescita politica, economica e sociale”, presentato in vista della sessione conclusiva della Conferenza sul futuro dell’Europa.
“Per tornare a giocare il ruolo che le compete nello scenario geopolitico globale, è fondamentale per l’Ue – ha sottolineato il presidente del Cnel, Tiziano Treu – aprire una nuova fase costituente e puntare sugli Stati uniti d’Europa”.
In un comunicato diffuso oggi dal Cnel, viene sottolineato come il documento, che verrà inviato al Parlamento europeo, “avanza specifiche proposte sostenute dalle parti sociali. Innanzitutto, è necessaria una riforma della governance europea in senso sovranazionale, tramite il passaggio dal voto all’unanimità a quello a maggioranza qualificata”. “Una seconda proposta – spiega il Cnel -riguarda la rimodulazione delle risorse comunitarie dell’Ue, attraverso il loro aumento graduale al 3% del Pil e la creazione di un bilancio federale europeo autonomo, che consolidi una sovranità economica europea. Per una crescita politica dell’Unione, viene chiesta una maggiore coesione e coordinamento nella politica estera e di difesa comune al fine di ottenere una vera e propria autonomia decisionale e geopolitica”. Inoltre, il Cnel “chiede anche una reale implementazione delle politiche sociali dell’Unione condivise, nell’ambito del Pilastro europeo dei diritti sociali”.

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