Sinodo: card. Zuppi, no alla “tentazione di affermare, più che ascoltare”. “Saranno gli Stati generali della Chiesa”

Perché, a livello mediatico, il Sinodo non decolla? “Per la fatica di ascoltare, per la nostra tentazione di affermare, più che ascoltare”. Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti, durante la conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea generale dei vescovi italiani, svoltasi in questi giorni a Roma. “L’ascolto aiuterà a rispondere alle vere domande, non a quelle che pensiamo noi”, ha assicurato il cardinale a proposito del secondo anno sinodale, che sarà dedicato ancora una volta a questo tema. Tra le novità di questa assemblea della Cei, ha fatto notare il neopresidente, c’è stato il fatto che “per la prima volta erano presenti a due sessioni dei lavori i referenti regionali del percorso sinodale, tra cui molte donne. Gruppi sinodali per la prima volta insieme ai vescovi, nel nome della collegialità e della sinodalità: un binomio su cui il Papa ha insistito con molta forza: non ci ha chiesto una ricerca sociologica, ma di metterci in ascolto. Continueremo l’anno prossimo questo cammino, che sarà una sorta di grandi ‘Stati generali’ della Chiesa in cui non c’è spazio per parlarsi addosso. L’ascolto, infatti, ci ferisce e provoca delle risposte. Tutto materiale per prendere decisioni, negli anni prossimi”.

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