Diocesi: Napoli, domani pellegrinaggio a piedi a Pompei promosso dall’Ac. A conclusione la messa celebrata da mons. Battaglia

Solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo metropolita di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, alle ore 21.30 di domani, sabato 28 maggio, nel piazzale del santuario di Pompei, al termine del tradizionale pellegrinaggio a piedi, promosso dall’Azione cattolica diocesana, che parte alle ore 12 dalla basilica del Carmine in piazza Mercato a Napoli, con la benedizione dell’arcivescovo Battaglia.
L’ultimo sabato del mese tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria, come da storica tradizione, infatti, l’Azione cattolica di Napoli, in comunione con tutta la Chiesa diocesana, vive il Pellegrinaggio mariano a piedi a Pompei. “Dopo due anni in cui questo appuntamento è stato vissuto in una forma diversa, i fedeli riprendono a camminare e ad attraversare le strade delle nostre città, per raggiungere il cuore della devozione mariana – spiega l’Ac di Napoli -. Quest’anno poi in cui ha preso avvio il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli, il pellegrinaggio assume un significato ancora più profondo e diventa segno di una Chiesa che desidera mettersi in cammino, accompagnandosi l’uno con l’altro e tenendo lo sguardo radicato nello sguardo di Dio, per poter andare verso ogni fratello. Proprio nella pienezza del tempo sinodale che viviamo, lo slogan di quest’anno è ‘Fissi su di Lui, in cammino con Maria sulle strade della fraternità’. L’icona biblica ‘Fissi su di Lui’ (Lc 4, 14-21), che ha accompagnato il cammino formativo dell’Azione cattolica di quest’anno, ci riporta a quell’aria di attesa nella sinagoga di Nazareth, mentre Gesù apre il rotolo delle Scritture e legge l’annuncio di liberazione tratto dal profeta Isaia. Forse è simile all’atmosfera che abbiamo respirato durante la pandemia, dentro un misto di timore e di speranza: attesa di un futuro migliore, attesa di notizie finalmente buone, attesa di poter superare lo smarrimento, rielaborare i lutti, aiutarci in modo vicendevole a curare, almeno in parte, le ferite della solitudine. E quando c’è attesa, immancabilmente gli occhi si spalancano, lasciando che giunga qualcosa di nuovo e ci scuota, ci liberi, ci rimetta in piedi”. È “proprio con questo spirito di stupore e di speranza che come Chiesa di Napoli ci prepariamo a vivere questa bella tappa spirituale”, conclude l’Ac diocesana.

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