Persone con disabilità e anziani: Oms-Unicef, “grandi lacune in servizi e formazione forza lavoro per tecnologie assistive”

Un’indagine condotta in 70 Paesi, riportata nel nuovo “Rapporto globale sulle tecnologie assistive” di Oms-Unicef, ha riscontrato grandi lacune nell’offerta di servizi e nella formazione della forza lavoro per le tecnologie assistive, soprattutto nei settori della cognizione, della comunicazione e dell’autocura. Precedenti studi pubblicati dall’Oms segnalano come ostacoli principali la mancanza di consapevolezza e i prezzi inaccessibili, la mancanza di servizi, l’inadeguatezza della qualità, della varietà e della quantità dei prodotti e i problemi legati all’approvvigionamento e alla catena di fornitura.
I prodotti per l’assistenza sono generalmente considerati “un mezzo per partecipare alla vita della comunità e della società in generale su un piano di parità con gli altri; senza di essi, le persone soffrono di esclusione, sono a rischio di isolamento, vivono in povertà, possono soffrire la fame e sono costrette a dipendere maggiormente dal sostegno della famiglia, della comunità e del governo”.
L’impatto positivo dei prodotti per l’assistenza va oltre il miglioramento della salute, del benessere, della partecipazione e dell’inclusione dei singoli utenti: “Ne beneficiano anche le famiglie e le società. Ad esempio, l’ampliamento dell’accesso a prodotti assistivi di qualità, sicuri e a prezzi accessibili comporta una riduzione dei costi sanitari e assistenziali, come i ricoveri ospedalieri ricorrenti o le agevolazioni statali, e promuove una forza lavoro più produttiva, stimolando indirettamente la crescita economica”.
L’accesso alle tecnologie assistive per i bambini con disabilità è spesso “il primo passo per lo sviluppo dell’infanzia, l’accesso all’istruzione, la partecipazione allo sport e alla vita civile e la preparazione al lavoro come i loro coetanei. I bambini con disabilità hanno ulteriori difficoltà dovute alla loro crescita, che richiede frequenti aggiustamenti o sostituzioni dei prodotti di assistenza”.
Il rapporto formula raccomandazioni per azioni concrete volte a migliorare l’accesso, tra cui “migliorare l’accesso all’interno dei sistemi didattici, sanitari e di assistenza sociale. Garantire la disponibilità, la sicurezza, l’efficacia e l’accessibilità economica dei prodotti di assistenza. Ampliare, diversificare e migliorare la capacità della forza lavoro. Coinvolgere attivamente gli utenti delle tecnologie assistive e le loro famiglie. Aumentare la consapevolezza pubblica e combattere la stigmatizzazione. Investire nei dati e nelle politiche basate sulle evidenze. Investire nella ricerca, nell’innovazione e in un ecosistema favorevole. Sviluppare e investire in ambienti favorevoli.
Includere le tecnologie assistive nelle risposte umanitarie. Fornire assistenza tecnica ed economica attraverso la cooperazione internazionale per sostenere gli sforzi nazionali”.

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