Charles de Foucauld: Acli, “esempio sempre attuale di accoglienza e di pace”

“Charles de Foucauld, il ‘fratello universale’”, proclamato ieri santo da Papa Francesco insieme a nove altri beati, “visse tutta la sua esistenza nel nascondimento e nell’umiltà, praticando le virtù dell’accoglienza e dell’amicizia oltre le divisioni religiose, al punto che, alla notizia della sua morte, molti marabut ed imam islamici versarono lacrime e pregarono per la sua anima”. Lo hanno ricordato le Acli in occasione delle canonizzazione di Charles de Foucauld in una nota nella quali sottolineano che “hanno sempre avuto un legame, non evidente ma solido, con la spiritualità di Charles de Foucauld e dei suoi seguaci, che vivono dispersi nel mondo senza fare proselitismo, vivendo del lavoro delle loro mani e mescolandosi in amicizia a donne e uomini di ogni etnia e religione, specialmente i piccoli e i poveri”. Secondo le Acli, “in questi tempi difficili, l’esempio di quest’uomo che fu un soldato coraggioso e rinunciò alle armi per una vita di radicale rinuncia a sé stesso, per morire vittima di una violenza insensata – come sarebbe accaduto molti anni dopo ai monaci di Tibhirine – è importante per riscoprire il senso più profondo dell’esistenza cristiana che si alimenta della preghiera per agire nella carità”.

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