Ucraina: soddisfazione tra gli europarlamentari italiani per la direttiva su protezione temporanea, “decisione storica”. Alcuni rischi e molte giustificazioni

La decisione del Consiglio di applicare la direttiva sulla protezione temporanea è accolta in modo contrastante dalle forze politiche che siedono al Parlamento europeo. Le divergenze sono emerse in una conferenza stampa che si è tenuta oggi per iniziativa dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia con la partecipazione di alcuni eurodeputati nostrani. Andrea Caroppo (Ppe, Forza Italia) plaude alla “corsa di solidarietà” che si sta vivendo in Italia e in Europa in questi giorni e alla decisione del consiglio: è risposta adeguata, coesa, compatta e univoca. Molto soddisfatta è anche la verde Eleonora Envi: “mai usata dal 2001, finalmente è stata attivata”, ma segnala due rischi: “Discriminazioni inaccettabili” tra cittadini ucraini e cittadini di Paesi terzi che ugualmente fuggono dall’Ucraina ma sembrano non protetti così come non è chiara la garanzia dei ricongiungimenti, e ha auspicato “una interpretazione generosa” dell’atto di applicazione. Per Brando Benifei, (S&d, Pd) è stata una “decisione storica e necessaria” che mostra una volta di più come “il paradigma del sovranismo sia stato ora archiviato dalla storia” e si debba cominciare “a parlare della costruzione della sovranità Europa, che permetta di agire dove i singoli Stati non riescono a farlo”. Nicola Procaccini, (Ecr, Fratelli d’Italia) ha invece sottolineato come Ungheria e Polonia, le “nazioni che sono state violentemente criminalizzate nell’Ue in questi anni, ora fanno quello che avevano sostenuto: si fanno carico di chi fugge dalla guerra, non dei migranti economici”. Anche Paolo Borchia (Id, Lega) vede, rispetto al testo che sarà in discussione sul tema della condizionalità dei finanziamenti Ue, una “apparente contraddizione di partenza: quei Paesi ora sono in prima linea nell’accoglienza e gestione dell’emergenza”.

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