Ucraina: Caritas Grosseto, “tante mail di persone pronte ad accogliere i profughi, risponderemo a tutti”

Sono moltissime le disponibilità di famiglie che si sono rivolte alla diocesi di Grosseto per dirsi pronte ad accogliere nella propria casa o in alloggi a loro disposizione profughi dall’Ucraina.
Questa mattina, in Curia, si è tenuta una riunione operativa tra il vicario generale, don Paolo Gentili, il direttore di Caritas diocesane don Enzo Capitani, e il vice Luca Grandi.
“La prima cosa che vogliamo dire è: grazie – ha esordito don Capitani –. Grazie per il senso forte di solidarietà che Grosseto e la Maremma stanno esprimendo in questi giorni in moltissimi modi. Vogliamo rassicurare coloro i quali, raccogliendo il nostro appello, hanno scritto alla diocesi per manifestare la loro disponibilità ad accogliere. Abbiamo raccolto tutte le email pervenute a info@diocesidigrosseto.it e in queste ore il vice direttore Luca Grandi si farà carico di contattare ogni persona o famiglia della provincia. Naturalmente la situazione è complessa e in continuo divenire, per cui ancora non sappiamo in che modo e in che tempi l’eventuale accoglienza nelle famiglie potrà avvenire, né sappiamo quanti profughi arriveranno. Ma vogliamo rassicurare tutti: le vostre disponibilità sono sul nostro tavolo”. Sono giunte email anche da fuori provincia e addirittura da altre zone d’Italia (in particolare Puglia, Sicilia, Veneto, Lombardia): “Anche a queste persone cercheremo di dare una risposta e indirizzeremo le loro disponibilità alle Caritas delle loro diocesi”, ha affermato il direttore della Caritas diocesana.
Intanto la diocesi, oltre a continuare la raccolta di alimenti, coperte, prodotti per l’infanzia da inviare in Ucraina, si sta organizzando anche per essere pronta a fronteggiare i bisogni di chi arriverà qui. “Stiamo lavorando ad alcune iniziative – ha spiegato Luca Grandi – che renderemo pubbliche quanto prima, non appena tutti gli aspetti organizzativi saranno definiti con precisione. In questa fase, infatti, dobbiamo evitare di ingenerare confusione”.

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