Tubercolosi: Medici con l’Africa Cuamm: ogni giorno, nel mondo, oltre 4.100 persone muoiono e quasi 30mila si ammalano. L’impegno in Uganda e Angola

La tubercolosi è ancora una malattia “diffusa e per nulla sconfitta”. Lo ricorda Medici con l’Africa Cuamm nell’imminenza della Giornata mondiale della tubercolosi che ricorre il 24 marzo. “1,5 milioni sono le persone morte a causa della tubercolosi nel mondo nel 2020; circa 10 milioni quelle malate. Il 25% di queste vive in Africa”, si legge in una nota nella quale viene ricordato che da oltre 70 anni, Medici con l’Africa Cuamm incontra malati di tubercolosi in Africa; si tratta di “una malattia che continua a ‘togliere il respiro’ nonostante sia curabile e prevenibile. Non abbiamo mai smesso di farlo, anche quando il Covid-19 ha cominciato a diffondersi nel continente, anche quando i malati non venivano in ospedale per ricevere le cure a causa dei numerosi lockdown”.
“In tutti gli ospedali in cui operiamo, da Rumbek in Sud Sudan a Wolisso in Etiopia, passando per Tosamaganga in Tanzania, arrivano malati di Tubercolosi”, spiega Fabio Manenti, responsabile Progetti del Cuamm, aggiungendo che “in alcuni Paesi, come l’Angola, il tasso di mortalità è di 62/100.000 abitanti. In ospedale diagnostichiamo e trattiamo la Tb, in alcuni anche con una strumentazione molto avanzata come il Genexpert che permette di determinare la presenza di Tubercolosi e l’eventuale resistenza alla rifampicina e quindi una possibile così detta Tb-MDR o tubercolosi-multidrugs resistance”. “Nei 4 ospedali in cui questo è possibile, abbiamo diagnosticato 22 pazienti resistenti”, prosegue Manenti, osservando che “sembra poco, ma in realtà è un dato molto elevato perché questi pazienti, se non diagnosticati, possono a loro volta trasmettere una tubercolosi resistente ai comuni farmaci, con alta mortalità e seri effetti collaterali per la terapia che dura 2 anni. Indispensabile poi il grande lavoro fatto con le comunità, che sta portando buoni risultati come nel caso di Uganda e Angola, per esempio”.
In Uganda è vincente il lavoro di squadra, con le comunità. Grazie a questo approccio, l’impegno ha riguardato 5 distretti, 26 contee, per una popolazione di circa 600.000 persone coinvolgendo oltre 2.200 attivisti. Nel 2021, 83.566 persone sono stata screenate per la tubercolosi, 15.991 malati sospetti sono stati inviati in ospedale per confermare la diagnosi e 1.272 persone sono state diagnosticate e trattate. Significativo anche il lavoro che si sta compiendo in Angola, dove è in corso il progetto “CombaTB”, per combatte la Tb e la co-infezione Tb/Hiv in tempi di Covid-19. Il progetto mira a migliorare la diagnosi precoce, l’invio e il trattamento dei pazienti affetti da Tb e Tb/Hiv, nella provincia di Luanda, investendo nella formazione degli operatori sanitari, fornendo attrezzature di laboratorio e reagenti, supporto nella gestione dei dati e nel follow-up dei pazienti, attraverso gli operatori sanitari comunitari.

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