Ucraina: La Civiltà Cattolica rilancia in copertina l’appello del Papa “Fermatevi!” Spadaro, “più crudele sarà la guerra, più difficile la riconciliazione”

“Più crudele sarà la guerra, più il fiume di lacrime e sangue sarà in piena, più sarà tortuoso il percorso di una possibile riconciliazione. E sullo sfondo, per la prima volta, dopo la crisi cubana del 1962, appare lo spettro della minaccia atomica. Da qui la nostra scelta di gridare dalla nostra copertina: Fermatevi!”. Padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica, spiega la scelta, “davanti a un conflitto che non risparmia nessuno, neanche i bambini”, di avere rilanciato sulla copertina del numero 4.122 della rivista, in uscita sabato 19 marzo, l’appello di Papa Francesco, dopo l’Angelus di domenica 6 marzo: “La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!”. All’Angelus del 13 marzo – ricorda ancora Spadaro nel numero della rivista anticipato come di consueto al Sir -,  il Pontefice ha aggiunto: “Non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri”. E alla fine il nuovo appello: “In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!”.
Per la prima volta dal 1850 La Civiltà Cattolica mette dunque sullo sfondo la sua testata dando spazio all’appello del Papa. “Bisogna fermarsi perché l’escalation potrebbe condurre l’umanità in un vicolo cieco, dal quale sarà difficile uscire”, afferma ancora Spadaro che aggiunge: “Ci ha colpito pure che Francesco abbia fatto esplicito riferimento alla Costituzione italiana per dire che chi ama la pace ‘ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ (art. 11)”. “Come cittadini e come credenti – conclude il direttore -, gli scrittori de La Civiltà Cattolica si uniscono al suo appello e lo rilanciano, nella speranza di contribuire, con la loro voce – alla quale invitiamo i nostri lettori a unirsi –, a far tacere le armi. Fermatevi!”.

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