Ucraina: ActionAid, “finanziare la pace con accoglienza e cooperazione, non con le armi”

ActionAid chiede al governo italiano di “finanziare la pace con la cooperazione, l’accoglienza e l’inclusione sociale e non con le armi”. Oggi alla Camera dei deputati c’è stato infatti il voto finale del cosiddetto “Decreto Ucraina”, (decreto-legge 25 febbraio 2022 n. 14), manca il vaglio del Senato per diventare legge ordinaria. Durante la discussione del decreto i deputati e le deputate hanno votato, a larghissima maggioranza (391 voti favorevoli su 421 presenti, 19 voti contrari), un ordine del giorno che impegna il governo ad avviare l’incremento delle spese per la difesa verso il traguardo del 2 per cento del Prodotto interno lordo attraverso “un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione”. “Davanti alla violenza generalizzata che attraversa in questo momento l’Ucraina – afferma ActionAid -, lo sforzo dell’Italia e della comunità internazionale dovrebbe concentrarsi sulla diplomazia attiva, con l’obiettivo di una tregua immediata in grado di fermare le stragi di civili in corso, piuttosto che alimentare una guerra strutturalmente asimmetrica che porterà inevitabilmente a un aumento esponenziale delle vittime”. Già oggi, secondo le stime di Milex – Osservatorio sulle spese militari italiane per l’anno 2022, la spesa militare da parte del Ministero della Difesa sfiorerà i 26 miliardi di euro con una crescita di 1.352 milioni di euro +5,4% rispetto al 2021. Secondo ActionAid questo dato “è tanto più preoccupante se pensiamo che in confronto le risorse per ‘Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti’ da bilancio dello Stato per il 2021 arrivano appena a 3,2 miliardi di euro e che gli stanziamenti in aiuto pubblico allo sviluppo nel 2020 hanno raggiunto il minimo storico di 3,67 miliardi di euro appena lo 0.22% del Reddito nazionale lordo”. ” Solo rafforzando l’azione umanitaria e di cooperazione e il dialogo si possano gettare le basi per una pace duratura – dichiara Marco De Ponte, segretario generale ActionAid Italia -. Piuttosto che aumentare le spese in difesa, il nostro Paese deve investire in aiuto pubblico allo sviluppo a sostegno della propria azione diplomatica per la promozione della pace e dei diritti umani”.

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