Papa Francesco: “l’economia sia concreta, né liquida né gassosa”. “A volte l’attivismo ci distrugge”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Che l’economia sia concreta, né liquida né gassosa”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo oggi in udienza i membri dell’associazione “Anima per il sociale nei valori d’impresa”. “La globalizzazione dev’essere governata, in modo che il globale non vada a scapito del locale, ma le due dimensioni stiano in connessione virtuosa e feconda”, ha ribadito Francesco. “Penso che la costruzione di un’economia nuova, rispettosa della dignità umana e dell’ambiente, possa e debba partire dal basso”, la tesi del Papa: “Anzi – lo sappiamo –, è già partita dal basso: in tutto il mondo ci sono tante esperienze di impresa etica e sostenibile che tracciano un cammino”. Di qui la necessità di “favorire la comunicazione e la condivisione tra queste esperienze, così che si formi una rete capace di incidere a livelli sempre più estesi”. “Di questo tema dell’economia concreta ho parlato nell’ultimo libro che scrissi, ‘Ritorniamo a sognare’”, ha ricordato Francesco a braccio: “mi sono intrattenuto sulla concretezza dell’economia e sulla visibilità dell’economia, perché non sia né liquida né gassosa”. Infine, “un consiglio da vescovo” ai presenti: “Se volete essere ‘anima’ nel mondo dell’impresa, non tralasciate di avere cura della vostra propria anima, quella che ci viene da Dio. E per questo bisogna resistere alla tentazione dell’attivismo e trovare tempi per riflettere, per pensare, per contemplare”. “A volte l’attivismo ci distrugge nell’interiorità umana”, il monito ancora a braccio: “Anche per questo l’associazione può essere utile, con delle proposte. Ma è soprattutto un’esigenza personale: ciascuno, se vuole animare, deve lasciarsi animare interiormente dal bene, dal bello, dal vero”. “Lo dimostrano le testimonianze di imprenditori italiani che hanno saputo far crescere non solo i profitti ma anche la vita, la qualità della vita, la qualità del lavoro, con libertà e creatività, perché avevano una coscienza illuminata”, l’omaggio finale: “Una interiorità illuminata, e questo ti porta alla creatività, ti porta alla poesia”.

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