Custodia del Creato: Monastero di Siloe, sabato s’inaugura il Giardino Laudato si’

(Foto: diocesi di Grosseto)

C’è un giardino dove la mano dell’uomo, che attinge alla sapienza millenaria del monachesimo, ha saputo rigenerare la vita dove la natura, lasciata a se stessa, tendeva a soffocarla. È il Giardino Laudato si’, nuovo frutto della comunità monastica di Siloe. Prende spunto dagli itinerari che un po’ in tutta Italia stanno nascendo, sulla scorta della breccia aperta dall’enciclica di Papa Francesco, ma che ha una genesi lunga ben 26 anni.
“Quando 26 anni fa arrivammo qui in Maremma – commenta padre Mario Parente, priore della comunità monastica che vive nelle colline di Poggi del Sasso –, la gran parte di questi terreni che abbiamo bonificato e recuperato erano soffocati dai rovi, dalla boscaglia lasciata a se stessa”. Oggi quei trenta ettari che si dipanano in un ambiente collinare hanno davvero tutte le caratteristiche di un giardino, che “canta” le lodi di Dio e la possibilità che uomo e natura, alleandosi, facciano risplendere di meraviglia nuova luoghi fino a pochi anni fa non “addomesticati”. I monaci di Siloe, attingendo alla cultura cistercense, sono riusciti a recuperare tutta una serie di appezzamenti che si trovano sul versante nord della proprietà di pertinenza del monastero stesso e che erano in uno stato di quasi totale abbandono produttivo. Con il lavoro delle mani, costante, faticoso, apparentemente quasi inutile, estirpando piante infestanti, togliendo uno ad uno sassi e pietre, recuperando produttivamente i terreni e governando il bosco in modo razionale, quegli appezzamenti di terreno sono tornati rigogliosi, tanto che venti ettari sono dedicati alla coltivazione dell’olivo: 2500 piante, tra preesistenti e di nuova piantumazione.
Ma la vera novità è che il complesso di questi 30 ettari sta diventando anche un cammino dello spirito. “Il ripristino di questi percorsi – confermano i monaci – oggi permette non solo la lavorabilità agricola, ma anche la percorribilità, con una sentieristica, la cui frequentazione permette di godere un bel paesaggio naturale”.
Il percorso pedonale, che parte dal monastero, si snoda per circa 4 chilometri. Percorrendoli, ci si imbatte in un contesto ambientale unico, fatto di una vegetazione varia, di zone d’ombra, di spazi aperti. Un primo punto è stato intitolato ad Abramo, padre dei credenti. Il secondo, invece, è dedicato a san Giuseppe, custode del creato. Il terzo punto è dedicato a Maria, Alma Mater. Infine, il quarto punto è intitolato a san Benedetto, padre dei monaci.
L’inaugurazione ufficiale del Giardino è fissata per sabato 19 marzo, festa di san Giuseppe. Sarà presente il vescovo emerito di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni. Per chi vorrà, il ritrovo al monastero è alle 14.30, per iniziare il percorso a piedi a partire dalle 15. Il cammino sarà scandito da soste durante le quali i monaci offriranno la lettura di brani tratti dalla lettera apostolica di Papa Francesco “Patris corde”, dedicata a san Giuseppe, ma anche da canti e letture bibliche. Arrivati, quindi, al punto sosta dedicato a san Giuseppe, mons. Cetoloni terrà una meditazione.

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