Matrimoni: Istat, “la pandemia incide meno sull’instabilità coniugale” ma nel 2021 separazioni e divorzi tornati ai livelli del 2019

“La pandemia ha avuto impatto anche sull’andamento dell’instabilità coniugale, soprattutto nel periodo delle chiusure degli uffici e delle restrizioni alla mobilità; in particolare, nel caso dei provvedimenti presso i Tribunali, la conclusione dei procedimenti del 2020 ha riguardato separazioni e divorzi iniziati negli anni precedenti”. È quanto emerge dal report “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” relativo all’anno 2020 diffuso oggi dall’Istat.
“Le separazioni legali – si legge – rappresentano ancora oggi in Italia il fenomeno più rappresentativo dell’instabilità coniugale, considerando che non tutte si convertono in divorzi, nonostante le semplificazioni procedurali introdotte a partire dal 2014”. Nel 2020, le separazioni sono state complessivamente 79.917 (-18,0%). Dopo l’aumento tra il 2015 e il 2016 (da 91.706 a 99.611; +8,6%), le separazioni si sono mantenute fino al 2019 sullo stesso livello, con piccole oscillazioni. Nello stesso anno i divorzi sono stati 66.662, il 21,9% in meno rispetto al 2019 e il 32,7% in meno nel confronto con il 2016, anno di massimo relativo (99.071 divorzi).
La composizione tra separazioni/divorzi consensuali e giudiziali risulta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Infatti, nel 2020 l’85,3% delle separazioni si è concluso consensualmente, percentuale rimasta pressoché stabile nell’ultimo decennio. È più contenuta la quota di divorzi consensuali (71,7% nel 2020) ma sostanzialmente in linea con l’anno precedente (70,1%). Dopo il picco del 2016 (78,2%) la proporzione di divorzi consensuali decresce per tornare in prossimità del valore di inizio decennio (72,4% nel 2010).
Considerando il complesso dei provvedimenti consensuali (sia extragiudiziali che non), quasi una separazione consensuale su tre e quasi un divorzio consensuale su due avviene al di fuori del Tribunale. I percorsi consensuali extragiudiziali (D.l. 132/2014) riguardano rispettivamente il 26,7% di tutte le separazioni e il 32,7% dei divorzi. Negli accordi extragiudiziali per separarsi o divorziare le quote delle negoziazioni assistite da avvocati (ex art. 6) sono, rispettivamente, 43,0% e 29,1%, entrambe in crescita rispetto al 2019 (37,7% e 24,9%).
Nel 2020, 12.177 separazioni e 15.467 divorzi sono stati effettuati direttamente presso il Comune (con tempi e costi molto più bassi rispetto alle altre fattispecie): si tratta del 15,2% di tutte le separazioni e del 23,2% di tutti i divorzi, quote in linea con quelle dell’anno precedente.
Infine, dall’analisi dei primi nove mesi del 2021, “seppur basata su dati ancora provvisori”, si registra un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+36,4% per le separazioni e +32,8% per i divorzi) riportando i casi a livelli simili a quelli del 2019.

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