Bolivia: appello dei vescovi all’ex presidente Añez perché interrompa lo sciopero della fame

(Foto: Conferenza episcopale boliviana)

Dopo il comunicato di giovedì scorso, in cui è stata chiesta una riforma del sistema giudiziario, nuovo intervento della Conferenza episcopale boliviana, volto a salvaguardare la salute dell’ex presidente della Repubblica ad interim, Jeanine Añez. L’ex presidente è in carcere da 11 mesi, avrebbe tentato il suicidio e da qualche giorno ha iniziato uno sciopero della fame. Mercoledì l’ex presidente ha ricevuto la visita, in carcere, dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza della giustizia, Diego Garcia Sayan. “Chiediamo alle autorità statali di consentirle l’accesso immediato a cure ospedaliere adeguate e a un procedimento con un giusto processo e in libertà”, affermano i vescovi della Bolivia nel loro appello, diffuso venerdì.
Al tempo stesso, l’ex presidente è esortata, “a revocare la misura estrema dello sciopero della fame, poiché la sua vita è in serio rischio, e a confidare che la verità verrà alla luce”. Il breve messaggio è stato letto da mons. Giovani Arana, segretario generale della Conferenza episcopale boliviana, accompagnato da padre Diego Plá, vicesegretario generale della Ceb.
Ieri Áñez ha denunciato di aver subito “torture psicologiche” dai funzionari della prigione in cui è detenuta a causa dello sciopero della fame che sta tenendo per la sua libertà 12 giorni fa. L’Istituto penitenziario ha invece affermato, in un comunicato, che l’ex presidente ha alla fine accettato di ricevere una soluzione per la reidratazione per via venosa”.

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