Medio Oriente e Nord Africa: Unicef, “violenze, conflitti e disordini hanno tolto la vita a quasi 580 bambini nella regione dall’inizio dell’anno”

Il 20 novembre è la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. “Mentre questa data si avvicina – ricorda l’Unicef -, i bambini della regione del Medio Oriente e del Nord Africa stanno affrontando l’ennesimo aumento della violenza. Dall’inizio di quest’anno, quasi 580 bambini sono stati uccisi in conflitti o violenze in diversi Paesi della regione, una media di oltre 10 bambini ogni settimana. Molti altri sono rimasti feriti. È una realtà inaccettabile”.
“I bambini della regione continuano a subire l’impatto devastante di conflitti prolungati, violenze comunitarie, ordigni esplosivi e residuati bellici, nonché disordini politici e sociali che interessano diversi Paesi, tra cui Iran, Iraq, Libia, Sudan, Siria, Yemen e il conflitto israelo-palestinese”, denuncia l’Unicef.
Proprio questa settimana, “due bambine sono state trovate brutalmente uccise nel campo di Al-Hol, nel nord della Siria, solo l’ultimo atto di orribile violenza nel campo. In Yemen, benché una tregua sostenuta dalle Nazioni Unite abbia portato a una significativa riduzione dell’intensità del conflitto e del numero di vittime, questa tregua è scaduta a ottobre e i bambini continuano a subire attacchi. In Sudan, il conflitto negli Stati del Nilo Azzurro e del Kordofan occidentale ha reso ancora una volta i bambini vulnerabili ed esposti alla violenza”.
In Iran, l’Unicef rimane “profondamente preoccupato per le notizie di bambini uccisi, feriti e detenuti”. Nonostante la mancanza di dati ufficiali, secondo le notizie, “dalla fine di settembre un numero stimato di 50 bambini ha perso la vita durante i disordini pubblici in Iran. L’ultima di queste orribili perdite è stata quella di Kiyan, 10 anni, ucciso a colpi di pistola mentre era in auto con la sua famiglia. Tutto ciò è terrificante e deve finire”. All’inizio della settimana, “una ragazza palestinese di 14 anni è stata uccisa vicino a Ramallah, portando a 49 il numero di bambini uccisi nello Stato della Palestina dall’inizio dell’anno. In Libia, nelle violenze di inizio anno a Tripoli sono stati uccisi almeno 3 bambini. Nel frattempo, in Iraq, gli ordigni esplosivi dei precedenti conflitti continuano a mettere a rischio la vita dei bambini, uccidendone e ferendone 65 quest’anno”.
L’Unicef è “allarmato” dal fatto che “i bambini continuino a pagare un prezzo pesante per la violenza e i conflitti. Gli Stati firmatari della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza hanno l’obbligo di proteggere i bambini in situazioni di conflitto e violenza e di garantire il loro diritto alla vita e alla libertà di espressione. Il diritto dei bambini a essere protetti dalla violenza deve essere sostenuto in ogni momento e da tutte le parti in conflitto. La violenza non è mai una soluzione e la violenza contro i bambini non è mai difendibile”.

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