Colombia: al via da lunedì i colloqui di pace con l’Eln. Sarà presente, a sorpresa, anche il leader dei grandi proprietari terrieri

Si installerà lunedì prossimo, a Caracas, il tavolo di dialogo tra il Governo colombiano e la guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale. Ieri, in vista dell’avvio dei negoziati, la Procura colombiana ha ritirato i mandati di perquisizione e arresto nei confronti di 17 capi dell’Eln. I negoziatori potranno, così, spostarsi tra le diverse sedi in cui si stanno svolgendo i colloqui, e in particolare tra la Colombia e il Venezuela, senza essere arrestati. I 17 leader, in pratica, sono riconosciuti dal Governo colombiano come componenti dell’équipe di dialogo.
La delegazione del Governo sarà guidata da Otty Patiño, in passato componente del gruppo M-19, come del resto il presidente Petro. Della delegazione faranno parte altri politici vicini al Governo, come María José Pizarro e Iván Cepeda, ma anche, a sorpresa, il presidente della Federazione degli allevatori, la Fenegan, José Félix Lafaurie. Si tratta di una scelta clamorosa, dato che Lafaurie (marito della senatrice del Centro democratico María Fernanda Cabal, molto vicina all’ex presidente Uribe), in quanto rappresentante dei grandi proprietari terrieri, rappresenta un mondo da sempre opposto (e spesso vittima) rispetto alla guerriglia. Prima delle elezioni, Lafaurie aveva definito la vittoria di Petro “un rischio per la democrazia”, ma già il mese scorso aveva raggiunto un primo accordo con l’Esecutivo per favorire l’avvio della riforma agraria.
La Chiesa colombiana, che ha sempre guardato con favore alla ripresa del negoziato con l’Eln, si esprimerà probabilmente oggi, nel corso di una conferenza stampa convocata per presentare il Congresso nazionale della Riconciliazione, che si terrà la prossima settimana.

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