Abusi: mons. Russo (Cei), “stiamo facendo un lavoro molto serio per la costituzione di una rete”, “al primo posto le vittime”

“Stiamo facendo un lavoro molto serio per la costituzione di una rete: non ci interessa tanto la quantità, ma la qualità, e al primo posto c’è l’attenzione alle vittime”. Così mons. Stefano Russo, durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti sull’intenzione o meno della Chiesa italiana, sull’esempio di alcune Conferenze episcopali, di affidare ad un organismo indipendente un’indagine sugli abusi commessi ad membri del clero nel nostro territorio. “In Italia – ha ricordato – ci sono 227 diocesi e oltre 27.500 parrocchie: se faremo un’indagine, la faremo in modo attento al fatto che sia significativa rispetto ai risultati”. “Non ci interessa tanto puntare sulla quantità, ma puntare sulla qualità”, ha ribadito Russo: “Se ci sarà un’indagine, vogliamo che i dati siano quanto più possibile attendibili. E questo lavoro che stiamo mettendo in campo può aiutare”. L’impegno della Cei, ha ricordato Russo facendo cenno al Servizio nazionale dedicato, è quello di “rafforzare l’azione di tutela delle vittime”: “In quasi la totalità delle diocesi ci sono centri di ascolto, oltre ai referenti diocesani e a quelli regionali. Vogliamo stare accanto a tutte le vittime”. “Questo lavoro di approfondimento, nel segno dell’attenzione alle persone e della vicinanza alla vittime – ha puntualizzato il segretario generale della Cei – non esclude che si voglia realizzare l’indagine. Vedremo se si potrà realizzare”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia