Consumi: Blangiardo (Istat), nel 2020 “un crollo di dimensioni mai registrate dal dopoguerra”

“I consumi finali delle famiglie hanno subito un crollo di dimensioni mai registrate dal dopoguerra, con una diminuzione del 10,9% che ne ha portato il valore a un livello di poco superiore a quello del 2009 – e a quello del 1997 se considerato al netto dell’effetto della variazione dei prezzi”. Lo ha affermato questa mattina, Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, nel corso dell’audizione alla XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati.
Dall’indagine sulle Spese per consumi, la stima della spesa media mensile familiare per il 2020 è di 2.328 euro mensili in valori correnti, in calo del 9,0% rispetto al 2019. “La caduta dei consumi dello scorso anno – ha spiegato – costituisce, tuttavia, un episodio unico, in cui l’andamento dei consumi, dal punto di vista temporale, territoriale e di categoria merceologica, è stato quasi completamente determinato dall’evoluzione della crisi sanitaria e dai connessi comportamenti prudenziali della popolazione”. “Le variazioni – ha proseguito Blangiardo – risultano quindi molto differenziate tra i singoli capitoli di spesa, coerentemente con il tipo di restrizioni imposte e con il diverso grado di comprimibilità delle spese stesse. In particolare, sono rimaste sostanzialmente invariate le spese per Alimentari e bevande analcoliche e quella per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria: al netto di tali voci, la spesa media mensile è di 967 euro al mese, segnando una caduta del 19,3% rispetto al 2019”. Blangiardo ha poi osservato che “la crisi dei consumi ha riguardato maggiormente le famiglie che destinano quote più ampie del loro budget mensile ai settori più colpiti dalle restrizioni”, mentre per il quinto di famiglie che spendono di meno e che fanno i conti “con forti vincoli di bilancio, la flessione è stata decisamente più limitata”.

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