Omicidio a San Severo: mons. Checchinato (vescovo), “c’è troppa cultura mafiosa in giro, si respira un’aria avvelenata che soffoca”

“C’è troppa cultura mafiosa in giro! Si respira un’aria avvelenata che soffoca, che non permette di crescere e vivere sereni”. Lo dice “con amarezza” il vescovo di San Severo, mons. Giovanni Checchinato, in merito all’agguato mortale, domenica 11 luglio, in cui un uomo è morto ed è stato coinvolto un bimbo innocente. “Troppa omertà, troppa ammirazione per personaggi a dir poco discutibili se non proprio criminali, troppa tolleranza verso atti d’inciviltà e di vandalismo che rendono impossibile la vita. C’è invece solo tanto disfattismo, rassegnazione e voglia di scappare. Se non avremo la forza di reagire la nostra città sarà condannata ad una lenta e triste agonia”, la denuncia del presule.
“Cosa racconteremo ad Antonio (il bambino ferito, ndr), quando sarà cresciuto? Che mentre qualche mano infame violentava la sua infanzia e la sua crescita, noi stavamo a guardare dal balcone per vedere cosa succedeva, senza prendere le parti dei più piccoli e indifesi? Che eravamo troppo occupati a farci gli affari nostri per poterci preoccupare anche di quello che succede agli altri? Che – tanto si sa – San Severo è così e nessuno può cambiarla?”, domanda il vescovo. “No: vogliamo raccontarli altro! Come vescovo – aggiunge – chiedo ai cristiani di questa città e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà di pregare Dio per la completa guarigione di Antonio” e di “supplicare il ‘Principe della Pace’, Gesù Cristo, che faccia cadere le armi da ogni mano violenta, faccia cadere le parole cattive che sono sulle nostre labbra e che feriscono più delle stesse armi, che doni a questa città lo spirito della giustizia e dell’amore, uniche realtà capaci di costruire il futuro”.

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