Comunicazione: Corrado (Cei), “è parte costitutiva e originale dell’esistenza. Occorre superare la frammentarietà e fare sintesi”

È incentrata sulla necessità di un nuovo “stile” comunicativo la riflessione proposta da Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Cei, nella newsletter settimanale.
A partire da “Comunicare una comunità in cammino”, tema dell’incontro con i direttori e i collaboratori degli Uffici diocesani per le Comunicazioni sociali in svolgimento in questi giorni, Corrado rileva che questo “è anche richiesta di un nuovo ‘stile’ comunicativo”. “Il termine ‘stile’ – spiega – è molto intrigante. Deriva dal latino stilus, cioè il bastoncino con cui s’incidevano le lettere dell’alfabeto sulle tavolette cerate”. “La derivazione, come spesso accade, indica un percorso con cui guardare e maneggiare il bastoncino per progettare una comunicazione autentica ed efficace, in un ambiente in continua evoluzione, capace di narrare la comunità che cammina nella storia”, prosegue il direttore dell’Ucs Cei, secondo cui due devono essere le “premesse”. La prima è che “la comunicazione non è qualcosa di strumentale o accessorio, ma è parte costitutiva e originale dell’esistenza”. “In secondo luogo”, conclude, “occorre un impegno concreto per superare la frammentarietà e fare sintesi. Con la sollecitudine del cuore, con i giusti tempi del silenzio, con la ricchezza e la profondità della parola”.

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