Diritti infanzia: Roma, la ministra Bonetti ha incontrato la delegazione dell’Unicef

Si è svolto oggi, a Roma, l’incontro fra la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e la delegazione dell’Unicef, composta dalla presidente del Comitato italiano, Carmela Pace, e dalla coordinatrice per la risposta ai migranti e rifugiati in Italia, Anna Riatti.
Al centro dell’incontro le problematiche e possibili interventi a sostegno dell’infanzia in Italia; in particolare i lavori dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza; la pandemia da Covid-19 e le conseguenze sui bambini e le loro famiglie; le questioni legate alla violenza di genere e il loro impatto sulle categorie più vulnerabili di bambine e ragazze.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state consegnate idealmente alla ministra le 42.000 firme – il 74% di donne e il 26% di uomini – raccolte dall’Unicef Italia attraverso la campagna #8marzodellebambine, per un’attenzione specifica alle bambine e ragazze all’interno del processo di rinnovo del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne.

“In questi mesi come Unicef Italia ci siamo impegnati sul tema del benessere fisico e mentale dei bambini, con particolare riguardo alle conseguenze della pandemia da Covid-19, sull’importanza dell’istruzione a distanza e in presenza e sulla sicurezza dei bambini, delle bambine e dei giovani a casa, online e off line – ha dichiarato Carmela Pace -. Il contrasto alla violenza di genere e l’educazione alla parità di genere è trasversale a tutte le attività che l’Unicef porta avanti. La protezione dalla violenza per ogni bambina e bambino è sancita dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui proprio quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della ratifica da parte dell’Italia; inoltre, il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e la fine di ogni forma di violenza sulle bambine e sulle donne è stato riaffermato nel 2015 dall’Agenda 2030, con l’Obiettivo numero 5. Sappiamo che il nostro Paese non è immune da questo tipo di violenza”.
“Da diversi anni l’Unicef in Italia supporta il rafforzamento del sistema di prevenzione e risposta alla violenza di genere, per supportare l’inclusione dei gruppi più vulnerabili. Le ragazze e donne migranti e rifugiate sono particolarmente esposte al rischio di subire violenza di genere nei Paesi di origine, di transito e tristemente anche in quelli di destinazione. Durante l’attuale pandemia l’Unicef ha potuto testimoniare da un lato un incremento degli episodi di violenza domestica, così come dei rischi di sfruttamento sessuale a causa del deterioramento delle condizioni economiche, dall’altro lato un aumento delle difficoltà, soprattutto da parte di categorie vulnerabili di donne e ragazze, ad accedere a servizi di supporto. Data l’enorme portata della violenza di genere e dei suoi effetti a lungo termine sulle persone sopravvissute, l’Unicef considera la violenza una priorità nell’ambito della sua programmazione tanto a livello globale quanto in Italia”, ha detto Anna Riatti.

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