Coronavirus Covid-19: Università Cattolica, 48° Instant Report Altems. Contagi in calo per quarta settimana consecutiva, aumentano vaccinazioni

Negli ultimi sette giorni si registra un calo dei contagi per la quarta settimana consecutiva: l’incidenza nazionale risulta pari a 156 ogni 100mila residenti, contro 158 della settimana scorsa, probabilmente un primo timido effetto della campagna vaccinale. Proprio sul fronte dei vaccini a livello nazionale nell’ultima settimana è diminuito anche il gap giornaliero medio. Considerando 500mila vaccinazioni giornaliere come obiettivo dal Piano vaccinale, il gap è ora pari al 45% (226.836 somministrazioni), mentre la settimana scorsa mancava mediamente il 53% delle dosi giornaliere. È quanto emerge dalla 48ª puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di confronto sistematico sull’andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale. 11 le Regioni al di sopra della media nazionale, che somministrano più dosi settimanalmente: Abruzzo (39%), Emilia-Romagna (41%), Liguria (32%), Marche (36%), Molise (38%), Piemonte (38%), P.A. Bolzano (41%), Sardegna (37%), Toscana (36%), Umbria (27%) e Veneto (33%).
Di “rallentamento della corsa del virus, con l’incidenza settimanale che scende per la quarta settimana consecutiva da 238 (16-21 marzo) a 156 (6-12 aprile)”, parla Americo Cicchetti, direttore Altems, secondo il quale la frenata inizia ad avere effetti tangibili sulla saturazione dei posti letto di terapia intensiva, “diminuita di 1,8 punti percentuali”. Oggi solo 8 Regioni “stanno attingendo alla capacità strutturale (erano 14 la scorsa settimana)”. Solo “debole”, invece, il “miglioramento per la saturazione dei posti letto di area non critica (8 Regioni ancora sopra la soglia del 40% di occupazione, erano 9 la scorsa settimana) ma il tasso di saturazione medio di questi posti letto è pari al 41,04%, in aumento rispetto al precedente report di 2,77 punti percentuali. Da inizio aprile la quota di pazienti dimessi dalla terapia intensiva supera quella dei pazienti in entrata”.

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