Coronavirus Covid-19: Caritas Argentina, allarme su deficit educativo. Potenziato Piano Emmaus

L’84,1% delle famiglie assistite da Caritas Argentina ha difficoltà di connessione e ciò limita l’accesso di bambini e adolescenti alla didattica a distanza. Il 75% ha difficoltà a procurarsi vestiti, il 70,5% ha grandi difficoltà ad accedere all’acquisto di forniture di base per l’igiene e la bio-sicurezza, il 52,3% ha difficoltà ad acquisire mascherine. Il 40,9% degli intervistati vive con altri problemi sociali (uso o abuso di sostanze, violenza familiare…). È quanto denuncia la stessa Caritas in una nota, attraverso la quale mette in evidenza il rafforzamento dei propri progetti educativi, nella convinzione che “l’educazione è uno strumento fondamentale per l’inclusione sociale e l’equità, che ci permette di comprendere criticamente la realtà come un processo in cui il futuro non è qualcosa di prestabilito, ma qualcosa in continua costruzione, che dipende in gran parte da noi”.
La Caritas ha in particolare sviluppato e potenziato il Piano Emmaus, creato nel 2007 e presente in 20 province argentine con 186 spazi educativi, che raggiunge un totale di 19.500 partecipanti. Si tratta di una proposta di assistenza globale, che può essere adattata alla realtà specifica di ogni comunità. Ciascuno degli spazi educativi è coordinato da assistenti tecnici locali, che hanno una formazione pedagogica e sociale. La funzione principale di questi spazi è quella di accompagnare i processi educativi, attraverso aiuti finanziari e spazi di formazione per adulti alle famiglie che vivono in condizioni di estrema povertà. Questo Piano di inclusione educativa prevede anche un programma per i giovani che desiderano proseguire gli studi a livello terziario e universitario. Nell’ultimo anno, al Piano si sono aggiunte ulteriori iniziative, come l’appoggio scolastico virtuale, l’elaborazione di materiali didattici, un sussidio edito in collaborazione con il Ministero dell’Educazione.
Lo scorso anno scolastico la didattica a distanza ha coinvolto 11 milioni di studenti, all’inizio di quest’anno solo per 4,9 milioni è stato previsto il ritorno in aula, ma in modo parziale.

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