Vittime mafie: don Ciotti (Libera), la criminalità organizzata “si approfitta delle fragilità delle fragilità della politica e dei furti di giustizia sociale”

“Abbiamo scelto questo luogo, un bene confiscato alla Banda della Magliana, perché nel 2015 con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi abbiamo voluto che ci fosse all’entrata una lapide per ricordare i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Sono 640 e quel giorno ci siamo augurati che si potesse mettere un punto, invece oggi abbiamo ricordato 1.031 nomi, vittime della violenza mafiosa. Quel punto non c’è stato, purtroppo si sono aggiunti altri nomi, altre storie, altri volti, altre fatiche. Nomi a noi cari che devono graffiare le nostre coscienze”. Con queste parole Luigi Ciotti, presidente di Libera, ieri, insieme con alcuni familiari delle vittime di mafia, ha depositato un fascio di fiori alla Casa del Jazz di Roma davanti alla lapide con i nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
“Ringraziamo il presidente della Repubblica per il suo messaggio. Abbiamo bisogno di luce, di stelle che devono continuare ad illuminarci ma dobbiamo darci una mossa per non accontentarci di quello che abbiamo fatto e stiamo facendo perché è diventato insufficiente – ha aggiunto il sacerdote –. Dobbiamo inondare la società, le nostre comunità di segni di fiducia e di speranza nel futuro e più impegni e coraggio nel presente. I nostri impegni, fatti di cose belle, importanti e positive, oggi non reggono l’urto del tempo. Dobbiamo trovare di più risposte comuni che ci permettono di reagire e sanare le mancanze e i ritardi che ci sono ancora forti nel nostro Paese”. Don Ciotti ha concluso: “Non bastano le riforme se la politica non riforma se stessa. Le mafie si approfittano delle fragilità della politica e dei furti di giustizia sociale. Deve cambiare la politica, dobbiamo cambiare noi”.

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