Favole in chiave gender: Cantelmi, “il vero rischio non è una fiaba ‘rivisitata’, ma la rinuncia a fare i genitori”

Ha fatto scalpore, in una trasmissione di Raiuno del primo pomeriggio, la rivisitazione in chiave “gender” di due celebri favole: La bella addormentata nel bosco (lesbica) e Pinocchio (ermafrodito). “Oggi viviamo in un periodo caratterizzato da una sorta di furia iconoclasta generalizzata. Distruggiamo tutto ciò che del passato facciamo in qualche modo fatica a comprendere: dai personaggi (di cui vandalizziamo le statue) alle opere d’arte, dai film alla letteratura”. Ne è convinto lo psichiatra Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc), che commenta in un’intervista al Sir l’annunciata sostituzione della dicitura “padre” e “madre” su moduli e documenti con “genitore 1” e “genitore 2”. “Questa furia iconoclasta, questo rivisitazionismo politically correct mi sembrano francamente ridicoli. Anche applicati alle favole che fanno parte della nostra tradizione e dei nostri modelli culturali”, aggiunge. Pur ribadendo l’importanza della distinzione tra maschile e femminile, Cantelmi invita i genitori “a non preoccuparsi, ma a preoccuparsi, piuttosto, di essere realmente genitori. Il vero rischio non è una fiaba ‘rivisitata’, bensì la rinuncia alla genitorialità. Ben venga una bella riflessione su questo”.

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