Banche e Covid-19: Osservatorio monetario, “pandemia accelera trasformazione digitale sistema. Insolvenza aumentata soprattutto tra imprese turistiche e alberghiere”

Forte ricorso al lavoro da casa e maggiore distribuzione dei servizi tramite i canali digitali. Sono alcuni degli effetti che il Coronavirus ha avuto sul sistema bancario italiano. A fornire un quadro sui rischi del settore e sulla organizzazione degli istituti è il primo numero 2021 dell’Osservatorio monetario dell’Università Cattolica, presentato questo pomeriggio nell’ambito del webinar “Covid-19. Conseguenze e rischi per il sistema bancario”. In questo numero, il rapporto quadrimestrale sulla congiuntura economica e internazionale – a cura del Laboratorio di analisi monetaria dell’Ateneo e realizzato in collaborazione con l’Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa (Assbb) – propone un’analisi ad ampio raggio dell’impatto della pandemia sulle banche italiane.
“La pandemia da Covid-19 è destinata ad avere effetti di lungo periodo sull’organizzazione e sui modelli di business degli intermediari finanziari. Essa sta accelerando dinamiche di trasformazione digitale già in atto. Stanno emergendo nuovi modelli di organizzazione del lavoro, con largo ricorso allo smart working”spiega Angelo Baglioni, direttore di Osservatorio monetario. Cresce la domanda di prodotti e servizi digitali, con la conseguente ridefinizione della rete di filiali, già notevolmente “dimagrita” nel decennio precedente, con la chiusura di 9.800 filiali tra il 2010 e il 2019, segnando una riduzione del 28%.
Per quanto riguarda la gestione del credito, “il deterioramento del merito di credito sarà particolarmente grave per i settori più colpiti dai lockdown. Per le imprese italiane nel loro insieme, la probabilità di insolvenza è aumentata, tra febbraio e dicembre 2020, dal 4,5% al 5,1%. Nel settore dei servizi turistici, è passata dal 5,8% all’11%. Nel settore alberghiero e ristorazione dal 6,4% all’8,7%”, osserva ancora Baglioni.
Inoltre, “vi è il rischio che le politiche di forbearance rimandino la soluzione dei problemi, tenendo in vita imprese che non hanno serie prospettive di ripresa”.
Il mercato azionario “ha reagito con una perdita molto significativa (-40%) nella fase iniziale dell’emergenza pandemica (febbraio-marzo 2020), che però è stata gradualmente recuperata nei mesi successivi”. In materia di liquidità bancaria e politica monetaria, conclude l’esperto, “le condizioni di liquidità del sistema bancario italiano sono più che soddisfacenti: i rischi di rifinanziamento e di liquidità sono limitati”; tuttavia “qualche preoccupazione emerge per la crescente dipendenza dalla banca centrale come fonte di finanziamento”.

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