Mafie: card. Bassetti, “crisi ha messo in ginocchio imprenditori e famiglie”, “evitare welfare criminale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Nel corso di dodici mesi sono state quasi due milioni le persone supportate, in varie modalità, dai servizi promossi dalle Caritas diocesane e parrocchiali”. A ricordarlo, citando i dati della Caritas italiana, è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani. “La crisi economica, conseguente alla crisi sanitaria, ha messo in ginocchio molti piccoli imprenditori e altrettante famiglie, rivelandosi terreno fertile per l’espandersi dei tentacoli dell’usura, della criminalità, delle mafie”, il grido d’allarme della Cei, che ha definito questo terreno “la crepa in cui s’insinua il grimaldello dell’illegalità è la povertà”.  “Evitare che, in questa situazione, le mafie si presentino come benefattori tramite un’economia parallela e l’uso del cosiddetto ‘welfare criminale’, che la malavita è in grado di offrire ai soggetti più fragili”, l’appello sulla scorta della Consulta nazionale antiusura: “A fronte di famiglie senza reddito e d’imprese con grande fame di liquidità – ha affermato Bassetti – è vitale intervenire tempestivamente con finanziamenti che non gravino sul debito preesistente e aiutino non solo la ripresa ma, prima di tutto, a vivere dignitosamente. In questo scenario condividiamo la preoccupazione per il declino demografico del nostro Paese: occorre creare un quadro economico, sociale e culturale favorevole al rilancio e al sostegno delle famiglie e dei progetti dei giovani”.

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