San Benedetto: mons. Perego (Ferrara), “ci invita alla responsabilità per una rinascita economica, culturale, sociale ed ecclesiale che parta dalla speranza”

“San Benedetto, con i suoi monasteri anche nel nostro territorio – da questo monastero in S. Antonio in Polesine a S. Giorgio di Ferrara, a Gavello, a Pomposa –, ha iniziato un tempo nuovo sul piano economico, sociale e culturale, partendo dallo spirito delle Beatitudini e cambiando il suo cuore. Il suo ricordo oggi, diventi anche per noi un invito alla responsabilità per una rinascita economica, culturale, sociale ed ecclesiale che parta dalla speranza, ma dia anche concreti segni di speranza”. Lo ha affermato oggi l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. GianCarlo Perego, nell’omelia che ha pronunciato durante la messa che ha presieduto in occasione della V domenica di Quaresima che ha coinciso, quest’anno, con il ricordo di san Benedetto, padre fondatore del monachesimo occidentale.
“Il tempo di attesa della Pasqua, ci richiama il silenzio, l’umiltà e l’obbedienza – cardini della regola benedettina – che diventano anche per noi regole del cammino spirituale”, ha evidenziato il presule. Ricordando che “cambiare il cuore significa per la Parola di Dio cambiare vita, convertirsi”, mons. Perego ha sottolineato che “l’educazione del cuore è il tratto spirituale di ogni cristiano che desidera vivere lo spirito delle Beatitudini e che, nello spirito della regola benedettina – come indicato nel capitolo cap. IV della Regola –, permette all’uomo di nascere di nuovo, per non essere più al centro, ma per mettere al centro il Signore e i fratelli”.
“Oggi – ha osservato l’arcivescovo – inizia la primavera, nel giorno in cui la Chiesa ricorda S. Benedetto. La primavera che oggi inizia sia il segno di una rinascita che dalla natura arriva alle persone, alle famiglie, alle imprese della nostra città, che soffrono e chiedono prossimità e condivisione, a tutta l’Europa di cui S. Benedetto è patrono”. “È tempo di un’economia sociale, di un’economia civile, che sappia coniugare anche la giustizia distributiva”, ha ammonito mons. Perego notando come “le persone, le famiglie da sole rischiano di non saper realizzare un progetto di vita, ma solo dentro una città, dentro una comunità riescono a ritrovare coraggio e speranza”.

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