Fede: Theobald (teologo), “Scrittura, discernimento, preghiera” per “rendere battezzati e simpatizzanti partecipi della recezione del Vangelo”

Una concezione contemporanea della fede “può essere articolata in modo credibile solo se resta capace di apprendimento durante il suo stesso processo. Ma l’apprendimento richiede tempo!”. È quanto si legge in una parte del capitolo finale dell’ultimo libro del teologo tedesco Christoph Theobald “La fede ospitata. Credere nell’attuale contesto europeo”, anticipata dall’ultimo numero (il 6°) de Il Regno-Attualità.
Secondo l’autore, la fede oggi deve confrontarsi con una triplice sfida: “Con la vita quotidiana degli europei nella sua elementare struttura fondamentale e nelle sue numerose forme d’espressione”; con “il vivere insieme conflittuale delle comunità religiose e credenti nei nostri Stati religiosamente neutri” e con “le minacce ecologiche e transumanistiche che pesano sul nostro pianeta”. Di qui l’importanza di un “modo di procedere pastorale” – lettura della Scrittura, discernimento dei “segni dei tempi” e “accesso all’interiorità e alla preghiera personale, da una parte, e loro realizzazione collettiva e sinodale in vista dell’intesa reciproca nella fede, nell’azione e nel ringraziamento liturgico, dall’altra” – che hanno già “una lunga storia alle spalle” e “risalgono al modo di conversare di Gesù con i suoi discepoli”. Oggi, secondo l’autore, “nella nostra situazione attuale, nella quale noi cristiani dobbiamo sollecitare l’ospitalità nelle nostre società post-secolari, questo modus acquista un’importanza specifica” perché può, “nello spazio ospitale della Chiesa, rendere i rispettivi partner – battezzati e simpatizzanti – capaci di partecipare attivamente al processo di recezione del Vangelo”.

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