Parlamento Ue: vestiti usa-e-getta responsabili dell’inquinamento di aria e acqua. Pesante impatto del settore tessile sull’ambiente

Vestiti, calzature e tessuti sono responsabili dell’inquinamento dell’acqua, delle emissioni di gas serra e delle discariche. Si stima che l’industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più dei voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. È quanto emerge dai dati raccolti in uno studio del Parlamento Ue sull’impatto del settore tessile sull’ambiente. All’inizio del 2021 l’Eurocamera voterà una relazione sul piano Ue per l’economia circolare, adottato dalla Commissione lo scorso marzo. In particolare, il piano Ue mira a incoraggiare l’innovazione e promuovere il riciclo nel settore tessile. Secondo i dati raccolti, per produrre una maglietta sono necessari 2.700 litri di acqua. L’approfondimento dell’Eurocamera punta il dito soprattutto sul “fast fashion”, la creazione e produzione continua di nuovi stili a prezzi molto bassi che ha portato all’aumento della quantità di vestiti prodotti e gettati via. Inoltre, si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale di acqua pulita dovuto ai prodotti di tintura. Dallo studio emerge che il lavaggio dei materiali sintetici rilascia nell’oceano circa 0,5 milioni di tonnellate di microfibre all’anno. Un singolo carico di biancheria di capi in poliestere può scaricare 700mila fibre di microplastiche che possono finire nella catena alimentare.
Nel 2017, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, gli acquisti di tessuti hanno generato 654 kg di emissioni di Co2 pro capite nell’Ue. Gli europei usano 26 chili di tessuti e ne scartano 11 ogni anno. Gli indumenti usati sono per lo più (87%) inceneriti o gettati nelle discariche. A livello globale, meno dell’1% dei vestiti viene riciclato come abbigliamento, anche a causa di tecnologie inadeguate. In base alla direttiva sui rifiuti approvata dal Parlamento nel 2018, i Paesi dell’Ue saranno obbligati alla raccolta differenziata dei rifiuti tessili entro il 2025. La nuova strategia include misure per sostenere materiali e processi di produzione circolari.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori