Coronavirus e crisi spettacolo: Cristina Odasso (attrice), “bonus non bastano. Serve riconoscimento come categoria professionale a tutti gli effetti”

“Molti di noi sono a casa, alcuni colleghi sono in condizioni disperate ma non ci sono solo gli attori; tutti gli addetti ai lavori sono coinvolti in questa crisi dalla quale non si riesce a intravedere una ripresa in tempi brevi”. Lo dice in un’intervista al Sir Cristina Odasso, che ha interpretato Santa Francesca Saverio Cabrini nel film “Mother Cabrini” in programma domani sera su Raiuno, commentando la crisi legata all’emergenza Covid che ha colpito duramente il settore del cinema e del teatro, con decine di migliaia di lavoratori sospesi come in un limbo senza poter lavorare o sviluppare progetti già in cantiere. “Il Nuovo Imaie (Istituto mutualistico artisti interpreti esecutori nato nel 2010, ndr) è molto attivo e ci è venuto incontro consentendoci di ‘sfangare la carestia’”, spiega con un’espressione colorita. Tuttavia “i bonus non bastano. Io non ho più potuto recitare né portare avanti un progetto molto interessante, nato con l’autrice e regista Francesca Zanni e con l’attrice Beatrice Fazi poco prima del Covid, e che stava per partire. Ora è tutto fermo. Continuo a fare provini ma si girano meno film, e teatri e cinema sono chiusi”.
Ma la crisi del settore non è stata innescata dalla pandemia che ha solo esacerbato una situazione critica preesistente, spiega l’attrice: “Il Covid è piombato come una spada di Damocle su un paese già ripiegato su se stesso. Nel nostro mestiere quello che davvero servirebbe – ed è una battaglia che portiamo avanti da tempo – è essere considerati una categoria professionale a tutti gli effetti. In Italia manca questo riconoscimento, così quando si lavora si guadagna, ma quando si sta fermi non si ha diritto praticamente a nulla”. Per Cristina, “con l’arrivo del vaccino potremo forse cominciare a intravvedere la fine del tunnel”. Intanto, “in un momento in cui c’è tanto bisogno di sperare, proporre al pubblico una figura portatrice di speranza come madre Cabrini non può che fare bene”.

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