Islanda: vescovo Tencer sospende le messe, “non siamo in grado di rispettare tutte le regole”. Ma contesta alcune decisioni di governo e forze dell’ordine

“Se è possibile che si possano svolgere funerali e persino concerti con 50 persone, perché solo 10 persone possono partecipare alla messa? Come spiego ai miei parrocchiani che molti ristoranti possono accogliere più clienti? E che in una sauna ce ne possono stare più di dieci?”. Il vescovo di Reikiavik, David Tencer, dispone la sospensione delle messe domenicali e prefestive, dopo che in una chiesa di Rejkijavik, Landakotskirkja, domenica 3 gennaio la polizia ha interrotto una messa a cui stavano partecipando 51 persone. La polizia era già stata nella stessa chiesa il giorno di Natale e aveva segnalato irregolarità rispetto alle norme di distanziamento al termine della messa della comunità polacca. In un comunicato stampa, il vescovo ha dichiarato “che nonostante la buona volontà, non siamo in grado di rispettare tutte le regole epidemiologiche riguardo le messe nelle nostre chiese e quindi, con tristezza, ho deciso di cancellare tutte le messe della domenica e le messe prefestive”. Ma contesta le decisioni: “Per tutti noi è difficile vivere le attuali circostanze, ma alcune decisioni lo rendono ancora più difficile”, scrive ancora il vescovo, che “prega per tutti ma soprattutto per coloro che governano queste regole, perché considerino con saggezza i problemi e correggano le strane discrepanze”. La Chiesa potrebbe ricevere una multa tra i 300 e i 1.600 euro.

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