Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo-Atri), “due verbi ci aiutano a capire perché è nato Gesù: per curare e costruire”

Non dimenticare il messaggio del Natale: è l’invito che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, rivolge ai giovani della diocesi nella consueta lettera mensile. A gennaio, il presule, innanzitutto, inizia il suo messaggio con gli auguri per un buon 2021, “animati dal grande dono della speranza per ripartire con entusiasmo e creatività”. Il vescovo aprutino domanda ai giovani che importanza abbia Gesù nella loro vita e perché sia nato, ispirandosi per la risposta a due verbi citati nei discorsi di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Infatti, “sono i due verbi che ci aiutano a capire perché è nato Gesù: per curare e costruire”. Al contrario, senza Gesù i nostri verbi sono “guarire e contrapporsi”. “Il desiderio di guarire mi porta a non prevenire, perché in tutti i casi sarò guarito. Il desiderio di contrappormi mi esonera dal pensare, dal riflettere. Basta che io dica il contrario per esistere”, la riflessione di mons. Leuzzi che indica queste strade come “la via più semplice, ma che conduce al fallimento della vita, sia personale che comunitaria”. Ma in tal modo “non si costruisce il futuro!”. Di qui l’invito: “Riprendendo la vita della scuola, dell’Università e le attività lavorative, vorrei che ciascuno di voi portasse nel cuore quel Bambino che non è più nel presepe ma nella vostra vita”. “Il presepe siamo noi, la nostra esistenza”, le parole del vescovo di Teramo-Atri, che sottolinea l’importanza della compagnia di Gesù nella propria vita per essere “costruttori” e non lasciarsi andare all’improvvisazione, ma farsi ispirare in scelte sagge e coraggiose, sentendosi parte della realtà che si vive. “È ciò di cui ha bisogno la nostra società in questo tempo di ripartenza. Sono certo che noi adulti potremmo contare su di voi! Grazie per il vostro impegno”.

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