Libano: card. Rai (patriarca), “status di neutralità cifra identitaria della nazione fin dal suo sorgere”

Mentre in Libano si registra una risalita del numero di contagi da Covid-19, e istituzioni prestigiose come l’Università americana manifestano segnali di crisi, il Patriarca maronita card. Bechara Boutros Rai prosegue la campagna da lui intrapresa per riaffermare la “neutralità” politica e geopolitica libanese rispetto agli attori geopolitici e agli assi di forza globali e regionali che si confrontano sugli scenari del Medio Oriente. Secondo quanto riferisce l’agenzia Fides, il 23 luglio, il cardinale ha esposto il suo “progetto” di rilancio della neutralità libanese ad alcuni Capi e rappresentanti delle Chiese presenti in Libano. All’incontro hanno preso parte il Patriarca cattolico melchita Youssef Absi, il Patriarca dei siro-cattolici Ignatius Youssef III Younan, il Patriarca dei cattolici armeni Krikor Bedros XX e due rappresentanti di Aram I, Catholicos di Cilicia degli armeni apostolici. Non hanno partecipato alla riunione i rappresentanti del Patriarcato greco ortodosso di Antiochia, del Patriarcato siro-ortodosso di Antiochia e delle Chiese e comunità cristiane evangeliche locali. Nel suo intervento, rilanciato dai media nazionali, il Patriarca maronita ha voluto documentare attraverso diversi riferimenti storici che lo “status di neutralità” rappresenta una sorta di cifra identitaria della nazione libanese fin dal suo sorgere, una cifra che va tutelata e riaffermata anche come fattore di disinnesco dei conflitti che affliggono da decenni l’area mediorientale. “Dall’adozione del patto del 1943”, ha detto tra l’altro il Patriarca, “il Libano si è impegnato in una politica di neutralità e di non allineamento, basata sui seguenti principi: nessuna tutela, nessun protettorato, nessun privilegio o luogo privilegiato a disposizione di qualsiasi Paese, sia dall’Oriente che dall’Occidente, ma piuttosto uno status di patria sovrana, libera e pienamente indipendente”. Il filo rosso della riaffermazione della propria neutralità – ha proseguito il cardinale – ha attraversato tutte le dichiarazioni sulla identità nazionale e sull’assetto istituzionale del Libano, fino alla dichiarazione di Baabda dell’11 giugno 2012, che ha di nuovo confermato la “neutralità del Libano per quanto riguarda gli assi e i conflitti regionali e internazionali, in modo da evitare le ripercussioni negative delle tensioni e delle crisi regionali”.

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