Coronavirus Covid-19: Unicef, arrivato in Yemen un primo carico di 10mila test. Casi in rapido aumento nel Paese

Un primo carico di 10.000 test per il Covid-19 è arrivato a Sana’a ieri con un volo Unicef, visto il rapido aumento dei casi in Yemen. L’arrivo di ulteriori 8.000 test è previsto nei prossimi giorni ad Aden. “Questi kit per i test consentiranno di effettuare maggiori test per il Covid-19 in tutto il Paese e di gestire tempestivamente i casi confermati per salvare le loro vite”, ha dichiarato Beysolow Nyanti, rappresentante Unicef in Yemen. “L’Unicef continua a fornire aiuti di base in Yemen per supportare gli sforzi di risposta e proteggere i bambini e le loro comunità dalla pandemia”.
Da quando è stato confermato ufficialmente il primo caso di Covid-19 in Yemen lo scorso 10 aprile, l’Unicef ha fornito oltre 33.000 respiratori N-95, 33.000 scudi facciali e 18.000 camici nel Paese. Questi dispositivi di protezione personali supporteranno 400 operatori sanitari in prima linea per tre mesi, ma rappresentano solo il 5% degli aiuti per il Covid-19 di cui l’Unicef ha bisogno in Yemen.
Il coronavirus è solo l’ultima sfida per le famiglie in Yemen, avverte l’Unicef. Il pericolo per i bambini e le loro famiglie è rappresentato da un generale scarso tasso di vaccinazioni, alti livelli di malnutrizione tra i bambini, la mancanza di un accesso regolare a servizi di base che comprendono vaccinazioni e un sistema sanitario devastato in cui solo la metà delle strutture sono operative a causa del conflitto.
La risposta dell’Unicef al Covid-19 in Yemen rimane ampiamente sotto finanziata. Finora dei 53 milioni di dollari richiesti nell’appello è stato ricevuto solo il 10%. Se non arriveranno in tempi brevi gli ulteriori 48 milioni di dollari, l’Unicef non potrà continuare la sua risposta salvavita alla pandemia.
“La generosità dei nostri donatosi negli anni ha realmente salvato la vita di milioni di bambini. Con il Covid-19, questa generosità è ancora più necessaria e ci consentirà non solo di rispondere al Covid-19 ma anche di continuare a svolgere il nostro vitale lavoro per i bambini colpiti dalla più grande crisi al mondo”, ha concluso Nyanti.

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