Infanzia e adolescenza: nove reti della società civile scrivono a Conte, “cinque passi per contrastare la povertà educativa e promuovere i diritti”

Sono cinque le priorità indicate nel documento “educAzioni: cinque passi per contrastare la povertà educativa e promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti”, condiviso da nove reti di organizzazioni impegnate nel campo dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Innanzitutto, “l’attivazione, a partire dai territori più svantaggiati, dei Poli educativi 0-6 anni, sotto il coordinamento del Ministero dell’Istruzione, con garanzia di accesso gratuito per le famiglie in difficoltà economica”. In secondo luogo, “la costruzione di patti educativi territoriali per coordinare l’offerta educativa curriculare con quella extracurriculare, mantenendo le scuole aperte tutto il giorno, coordinati e promossi dagli enti locali, in collaborazione con le scuole e il civismo attivo”.
Ancora, “la possibilità di raggiungere i più colpiti dal black out educativo a partire dall’estate, con una offerta educativa personalizzata, da proseguire alla ripresa delle scuole, con un’attenzione speciale al benessere psicologico, alle necessità degli alunni disabili e agli adolescenti usciti dal circuito scolastico”. Il quarto passo è “l’allocazione del 15% del totale degli investimenti per il superamento della crisi in educazione per dotare le scuole delle risorse necessarie, migliorare la qualità dell’istruzione rendendola più equa e incisiva, contrastare la povertà educativa e la dispersione”. Infine, è necessaria “la definizione di un piano strategico nazionale sull’infanzia e sull’adolescenza, con obiettivi chiari e sistemi di monitoraggio, per promuovere il rilancio diffuso delle infrastrutture sociali e educative”.
Il contenuto del documento è stato discusso oggi, in un webinar pubblico sulla pagina Facebook EducAzioni – i 5 passi.

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