Germania: i pellegrinaggi verso i grandi santuari rivoluzionati alla luce dell’epidemia di Covid-19

Nel 2020 la stagione dei pellegrinaggi in Germania si è conclusa prima di iniziare, a causa dell’epidemia da Covid-19 e delle restrizioni sanitarie riguardanti i luoghi di culto e gli assembramenti. Nei due più importanti luoghi di pellegrinaggio tedeschi – il santuario mariano della “Madonna Nera” bavarese di Altötting e il santuario mariano della “Consolatrice degli afflitti” a Kevelaer, nella Renania settentrionale Vestfalia – non vengono per il momento programmati pellegrinaggi di gruppo, al massimo personali e senza possibilità di sosta. Mentre il famoso pellegrinaggio a piedi di Telgte, a Münster, è stato cancellato. Il concetto di pellegrinaggio in realtà nasce nel Medioevo, in situazioni di crisi e malattie, anche come modo di impetrare grazie al Creatore, a Gesù, alla Madre. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Bätzing, il 1° maggio scorso, con una liturgia in streaming “ha aperto” i pellegrinaggi verso Kevelaer: in questo periodo sono quotidiane le celebrazioni rilanciate dai siti mariani. Ma il rettore del santuario di Telgte, Michael Langenfeld, ha confermato a katholisch.de che non è sufficiente: “La sensazione di aver raggiunto la destinazione, che è così importante durante i pellegrinaggi, difficilmente può essere trasmessa dai media digitali”. La speranza è che i singoli pellegrini possano rimettersi in marcia verso Tegle e gli altri santuari, che si stanno organizzando per accoglierli a piccoli gruppi.

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