Coronavirus Covid-19: Fore (Unicef), “Yemen deve affrontare una tripla catastrofe. Abbiamo bisogno di aiuto”

Una tripla catastrofe, il conflitto, il Covid-19 e il collasso economico. Oggi in Yemen oltre 12 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria, 500.000 hanno bisogno di cure per malnutrizione acuta grave, 3.500 quelli reclutati nei conflitti, 8.600 uccisi o feriti dall’inizio del conflitto. Con questi dati, verificati delle Nazioni Unite, Henrietta Fore, direttore generale Unicef, racconta la crisi in Yemen dove “violenza e instabilità sono una realtà quotidiana. Scuole e ospedali sono sotto attacco. Cibo e sistemi idrici sono a malapena funzionanti. L’economia è in caduta libera”. Anche prima della pandemia di Covd-19, lo Yemen era un Paese sull’orlo della catastrofe. Sottosviluppo cronico e 5 anni di guerra hanno contribuito a creare un enorme disastro umanitario. Prima della pandemia, 2 milioni di bambini non andavano a scuola. Ora a causa della pandemia, le scuole sono state chiuse in tutto il Paese, lasciando altri 5 milioni di bambini fuori dalle scuole. “Sappiamo – dichiara Fore – che in Paesi duramente colpiti da povertà e conflitto, più a lungo i bambini saranno fuori dalle scuole, minori possibilità avranno di ritornarci. Colera e diarrea restano una minaccia sempre presente perché i bambini e le famiglie non hanno acqua pulita e sistemi e aiuti igienico-sanitari adeguati”. Per non dire di “milioni di persone che non hanno accesso a strutture per lavarsi le mani o non possono praticare distanziamento sociale – entrambi essenziali per interrompere la diffusione delle malattie. Aeroporti e porti sono stati chiusi rendendo estremamente difficile portare aiuti salvavita nel Paese”. Nonostante le vaccinazioni di routine continuino, la pandemia ha sospeso le campagne di vaccinazione. “Queste campagne – secondo Fore – sono state fondamentali per incrementare la copertura, soprattutto con i sistemi sanitari vicini al collasso. Ora che queste campagne sono sospese, 5 milioni di bambini sotto i 5 anni non saranno vaccinati contro la polio; 1,7 milioni di bambini non riceveranno il vaccino contro la difterite; 2,4 milioni di bambini non saranno vaccinati contro il colera. Oltre 400.000 donne in età fertile non saranno vaccinate contro il tetano. Stiamo affrontando una crisi in una situazione già di crisi – una pandemia durante un conflitto brutale – ma siamo fermi nel nostro impegno a rimanere e a dare aiuti per i bambini dello Yemen”. Le campagne Unicef hanno raggiunto 16 milioni di persone con informazioni su come tenersi al sicuro dal Cpvid-19 attraverso tv, radio, social media e la rete di volontari che stanno andando porta a porta; stiamo supportando le strutture sanitarie e gli ospedali e fornendo acqua sicura e kit igienici alle comunità che ne hanno bisogno; stiamo lavorando senza sosta per portare aiuti essenziali, compresi dispositivi di protezione individuale, per tenere al sicuro gli operatori sanitari e per la nutrizione. “Ma abbiamo bisogno di maggiore aiuto, di donatori – afferma il Direttore generale Unicef – abbiamo bisogno di pace. I bambini dello Yemen hanno bisogno che i combattimenti terminino. Chiediamo ancora una volta a tutte le parti in conflitto nel Paese di deporre le armi e negoziare un accordo di pace globale. Chiediamo loro di mostrare una vera leadership e porre al primo posto il benessere dei bambini dello Yemen”. Il 2 giugno, le Nazioni Unite e il Regno dell’Arabia Saudita ospiteranno una conferenza virtuale per rilanciare l’allarme sulla crisi.

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