Brasile: Giustizia e pace e 80 organizzazioni ecclesiali contro il disegno di legge che facilita l’acquisizione di terreni da parte di società straniere

Nel Senato di Brasilia, “senza discussione con la società, né dibattito nelle Commissioni e ignorando la Commissione Costituzione e giustizia”, è stato approvato il progetto di legge 2963/2019, presentato dal senatore Irajá Abreu, che facilita l’acquisizione di terreni da parte di società straniere in Brasile, rendendo più flessibile l’ingresso di fondi finanziari internazionali nel mercato fondiario. “Il progetto autorizza l’acquisizione fino al 25% dei territori dei nostri Comuni, situazione che amplifica il problema della sovranità nazionale sul territorio brasiliano e sulle sue risorse naturali”. Lo denuncia, in una nota la Commissione Giustizia e pace della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, insieme a un nutrito cartello di organismi e associazioni ecclesiali (oltre ottanta), tra cui la Commissione per la pastorale della terra (Cpt), la Caritas brasiliana, la Conferenza dei religiosi. I soggetti firmatari denunciano pubblicamente le iniziative della cosiddetta “Bancada ruralista” (la lobby parlamentare che difende i grandi proprietari terrieri), e l’approvazione repentina, praticamente “dalla sera alla mattina”, di un provvedimento che “mette a rischio la sovranità nazionale, l’ambiente, i diritti dei popoli e l’economia popolare”.
Prosegue la nota: “questa agevolazione dell’acquisizione di vaste aree di terreno da parte di aziende e fondi internazionali, se approvata dalla Camera dei deputati, metterà a rischio sorgenti e falde acquifere indispensabili al mantenimento della biodiversità, compromettendo le generazioni future. È essenziale che questo progetto sia ampiamente dibattuto alla Camera dei deputati, rispettando la gestione delle varie commissioni tecniche e fornendo l’opportunità per tutti i settori della società di manifestare la propria opinione, in particolare alle popolazioni indigene e alle comunità tradizionali, ai movimenti sociali, ai lavoratori rurali, a chi opera in difesa dell’ambiente e dei diritti umani”.

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