Infanzia: Save the Children, “Italia impreparata a effetti Covid-19 su minori. 1 su 9 già era in povertà assoluta, dispersione scolastica al 13,5%”

L’Italia si è fatta trovare “impreparata” davanti agli effetti del Covid-19 sull’infanzia in generale: già prima della pandemia 1 minore su 9 viveva in povertà assoluta; asili nido solo per il 13,2% dei bambini; dispersione scolastica al 13,5%”. È quanto emerge dal nuovo Atlante dell’infanzia a rischio “Con gli occhi delle bambine”, diffuso da Save the Children, a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra il 20 novembre. Già prima della crisi, quindi, 1 milione e 137mila minori (l’11,4% del totale) si trovavano in condizioni di povertà assoluta, senza avere cioè lo stretto necessario per condurre una vita dignitosa. Un dato in calo rispetto al 12,6% del 2018, ma che tuttavia rischia di subire una nuova impennata proprio per gli effetti del Covid-19, “se non saranno messi subito in campo interventi organici per prevenire una crescita esponenziale come quella avvenuta a seguito della crisi economica del 2008, quando la percentuale di povertà assoluta minorile è quadruplicata in un decennio (era il 3,1% nel 2007)”, rileva il rapporto. Più di 1 minore su 5 (il 22%) vive in condizioni di povertà relativa, con la Calabria (42,4%) e la Sicilia (40,1%) ai primi posti di questa triste classifica, mentre Trentino Alto Adige (8,3%) e Toscana (9,8%) si rivelano le regioni più virtuose in tal senso. “Già prima dell’emergenza Covid, l’ascensore sociale del Paese era fermo – denuncia Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia -: in Italia si è rotto il meccanismo che permetteva di migliorare la propria condizione, di costruirsi un futuro migliore. Un Paese che aveva già dimostrato di aver messo l’infanzia agli ultimi posti tra le proprie priorità e che di fronte a una sfida sanitaria e socioeconomica stenta a cambiare strada”.

 

 

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