Coronavirus Covid-19: Coldiretti, 280mila i ristoranti e i bar chiusi, -48% consumi. Servono immediati sostegni economici

Con l’Abruzzo in zona rossa salgono a circa 280mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi per un crollo del 48% dei consumi fuori casa nel 2020 con una perdita di almeno 30 miliardi di fatturato. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sull’impatto delle limitazioni poste alla ristorazione con l’emergenza Covid con un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino.
Alle difficoltà del lockdown primaverile si sono aggiunte le chiusure a catena di ottobre e novembre, evidenziate anche da Confcommercio, ma la situazione – sottolinea Coldiretti – potrebbe ulteriormente peggiorare nel caso in cui i vincoli al consumo fuori casa si dovessero estendere alle feste di fine anno, con Natale e capodanno alle porte.
La serrata imposta dalle misure anti contagio sin estende a regioni dove molto diffuso è il consumo alimentare fuori casa e colpisce complessivamente oltre 3 locali su 4 (75%) di quelli esistenti in Italia compresi – evidenzia la Coldiretti – oltre 20mila agriturismi. Nelle regioni dove si registrano scenari di elevata o massima gravità – sottolinea Coldiretti – sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. Nelle zone critiche è consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Ma limitazioni permangono anche nel resto del territorio nazionale.
Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – continua Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – “rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attività di impresa – conclude Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione”.

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