Grecia: incendio a Rodi. P. Gregory (Custodia Terra Santa), francescani secolari in campo per aiutare gli sfollati

La fraternità locale dei francescani secolari di Rodi in campo per prestare soccorso agli sfollati (turisti e abitanti) degli incendi divampati nell’isola greca dove è stato proclamato lo stato di emergenza. A riportare oggi la notizia è FVSonline, la rivista dell’Ordine francescano secolare d’Italia (Ofs) che rilancia la testimonianza di padre John Luke Gregory, frate francescano della Custodia di Terra Santa, parroco di Rodi e Kos e assistente spirituale dell’Ofs dell’isola: “Abbiamo fatto sapere all’ambasciata italiana e ad altri che abbiamo messo a disposizione la sala parrocchiale e il teatro francescano della chiesa di Nostra Signora della Vittoria per accogliere eventuali sfollati. C’è difficoltà perché non ci sono mezzi di trasporto: chi può, sta tornando nel proprio paese di origine, quindi i taxi sono spesso occupati. Ho chiesto ai parrocchiani di radunare le persone e portarle qui, ma al momento sperano che possano tornare nei loro hotel almeno per prendere le loro cose, perché è stato ordinato loro di fuggire solo con solo ciò che avevano addosso”. Intanto, come riporta il quotidiano greco Kathimerini, questa mattina le fiamme hanno ripreso vigore e la situazione continua a essere critica. Spiega il frate: “Migliaia di turisti hanno dovuto essere evacuati da tre hotel che sono stati successivamente danneggiati dalle fiamme sulla costa sud-orientale dell’isola, mentre un enorme incendio iniziato martedì mattina continua a diffondersi rapidamente”. Le operazioni di soccorso risultano complicate, anche a causa delle condizioni meteo particolarmente favorevoli per il diffondersi degli incendi: “L’operazione a Rodi è difficile con forti venti che alimentano le fiamme e con temperature estreme che riaccendono fronti in altre zone dell’isola. Un totale di 173 vigili del fuoco insieme a bombardieri ad acqua erano nella zona sabato pomeriggio”. A peggiorare la situazione, poi, vi sono difficoltà logistiche che rendono ardue le comunicazioni, soprattutto a causa della vicinanza delle fiamme alle centrali elettriche e, in particolare, all’impianto locale a sud, che, racconta padre Gregory, “è stato spento per motivi di sicurezza. Quindi da tre notti non c’è più elettricità, né telefoni né internet”, motivo per cui “stiamo ricevendo informazioni limitate dal ministero delle Crisi climatiche e dalla Protezione civile”. Sulla gravità e sulle origini dell’incendio il francescano non ha dubbi: “È un vero disastro! Ha tutto a che fare con il cambiamento climatico. Il Papa ha ragione. Lavorare sulla giustizia, sulla pace e sulla salvaguardia del Creato è fondamentale”.

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