Spagna: le elezioni sulla stampa internazionale. Politico.eu, “voto inconcludente”. Faz, “ha vinto la divisione” del Paese

Le elezioni spagnole sono state la grande sorpresa, in questo “J-23” che sui giornali spagnoli oggi indica sinteticamente la giornata elettorale di ieri, 23 luglio, uno dei giorni più caldi di questa torrida estate iberica. Il risultato già impegna a disegnare coalizioni e possibili premierati, in quella che per la testata di Bruxelles Politico.eu è “la difficile strada verso la vittoria di Sánchez dopo il risultato scioccante delle elezioni spagnole”. I commentatori vedono infatti un possibile esito di questo “voto inconcludente” nel fatto che “il socialista possa rimanere primo ministro se riuscirà a mettere insieme abbastanza sostegno da gruppi politici completamente diversi”. Secondo il francese Le Monde, che parla di “amara vittoria” per il leader del Pp Alberto Nuñez Feijoo, “nonostante il Partito popolare sia in vantaggio alle elezioni, con tre milioni di voti in più rispetto alle elezioni del 2019, il leader della destra non sembra in grado di costruire una coalizione di governo”. Nessuno si aspettava un simile risultato: Le Figaro racconta che c’era solo “il sondaggio di un istituto pubblico le cui conclusioni erano sistematicamente favorevoli al Partito socialista”, in controtendenza con tutti gli altri sondaggi e quindi “aveva finito per perdere ogni credibilità”.
Dalla Germania, la lettura di questo risultato elettorale secondo Die Welt è che “gli spagnoli vogliano un rallentamento, una pausa nella modernizzazione, ma non i populisti di destra”. Le trasformazioni dagli anni della “dittatura clericale a una delle società più liberali d’Europa”, sono avvenute “a una velocità mozzafiato. C’è voglia di un po’ meno frenesia”. Frankfurter Allgemeiner Zeitung scrive di un “risultato elettorale tragico” e di “vittoria della divisione in Spagna”, definendo Alberto Núñez Feijóo “vincitore senza prospettive”. “Al Paese viene risparmiata la temuta influenza dei populisti di destra di Vox sulla formazione del governo; anche i partner della Spagna nell’Ue possono tirare un sospiro di sollievo adesso. Ma la divisione e l’inconciliabilità che paralizzano sempre di più la politica spagnola non potranno che aumentare nelle prossime settimane”.
Lo spagnolo El Pais sottolinea il significato internazionale di questo esito sorprendente: il risultato delle elezioni “contiene l’ascesa dell’estrema destra in Europa; Vox non è riuscito a rispondere alle aspettative dei suoi partner internazionali”. Oltre Manica, The Guardian scrive di un “Parlamento appeso a un filo” e di settimane segnate da negoziazioni: formalmente inizieranno dopo la prima seduta del nuovo Parlamento, il prossimo 17 agosto. Il re Filippo darà al leader Pp il compito di formare un governo; se rinuncerà, il re potrà chiederlo a Pedro Sánchez. Secondo la legge spagnola, se Sánchez non troverà una maggioranza che lo sostenga entro due mesi dal primo voto di fiducia del Congresso dei deputati, il re dovrà indire nuove elezioni.

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