Salute pubblica: Kluge (Oms Europa), “almeno 20mila persone annegano ogni anno nella regione; morti che potrebbero essere prevenute”

Si pensa raramente all’annegamento come a un pericolo con un impatto significativo sulla salute pubblica. Ma il recente ribaltamento del minuscolo peschereccio stipato di centinaia di persone in cerca di una nuova vita in Europa nelle acque tra la Grecia e l’Italia, ha cambiato le cose. In quell’unica catastrofe sono annegate più di 600 persone rannicchiate nella disperazione, e la maggior parte dei corpi non sarà mai recuperata. È quanto afferma in una nota Hans Henri P. Kluge, direttore di Oms Europa, rilevando che “molto più comunemente uomini, donne e bambini annegano in silenzio e da soli in piscina o in spiaggia o se cadono in acqua senza giubbotto di salvataggio”.
Il 25 luglio è la Giornata mondiale della prevenzione dell’annegamento, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni unite. A livello globale, l’Oms stima che almeno 236mila persone muoiano ogni anno per annegamento involontario, escludendo gli annegamenti legati a trasporto su acqua, disastri ambientali, autolesionismo o aggressione. Nella regione europea dell’Oms l’annegamento uccide circa 20mila persone ogni anno ed è la seconda causa di morte per i bambini di età compresa tra 5 e 14 anni.
L’Europa, osserva Kluge, “ha anche il più alto consumo di alcol pro capite di qualsiasi regione dell’Oms Ciò rappresenta un importante fattore di rischio per tutte le forme di violenza e lesioni. L’alcol è causalmente associato al 26% di tutti i decessi per annegamento nella Regione europea, che vanno dal 3% a oltre il 55% nei Paesi della Regione. Non da ultimo, abbiamo la crisi migratoria e i suoi collegamenti con l’annegamento, come sottolinea la recente tragedia del Mediterraneo.”
Secondo il Missing Migrants Project dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), circa 34mila persone sono annegate nel corso della migrazione da quando è iniziata la raccolta dei dati nel 2014. Ciò rappresenta il 60% di tutti i decessi associati alla migrazione registrati e di questi, quasi quattro su cinque – il 76% – si sono verificati nel Mediterraneo e nel Canale della Manica, entrambi all’interno della regione europea dell’Oms
Nel maggio 2023, l’Assemblea mondiale della sanità, rispecchiando quella dell’Assemblea generale delle Nazioni unite nel 2021, ha adottato una risoluzione storica sulla prevenzione dell’annegamento, sostenuta da 72 Paesi, inclusi 42 dei 53 Paesi della regione europea. Il prossimo anno l’Oms pubblicherà il Global Status Report on Drowning Prevention, che per la prima volta documenterà il peso dell’annegamento in tutti gli Stati membri e documenterà gli sforzi nazionali di prevenzione e risposta.

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