Terremoto Centro Italia: Arquata del Tronto, l’intera collina rinforzata sismicamente. Castelli, “progetto all’avanguardia per la sicurezza”

Due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto. Questa la soluzione innovativa per il centro storico di uno dei Comuni più gravemente colpiti dal terremoto del 2016 emersa grazie allo studio condotto dalla Fondazione Eucentre per l’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche. Gli esiti dello studio sono stati illustrati oggi nell’area sociale della frazione di Pretare insieme al commissario straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, al sindaco Michele Franchi. Presenti anche l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, Gian Michele Calvi (direttore scientifico di Eucentre), Marco Trovarelli (direttore dell’Ufficio speciale Ricostruzione Marche), Massimo Conti (presidente Federazione Ingegneri Marche), Alberto Romagnoli (Cni delegato Sisma) e Stefano Babini (consulente dell’Usr Marche e presidente dell’Ordine Ingegneri Provincia di Ascoli). Il primo passaggio sarà la messa in sicurezza della strada provinciale e della strada di accesso al paese, consolidandone le strutture anche attraverso micropali verticali e inclinati. Saranno poi realizzati terrazzamenti, con muri a sostegno di ampie platee orizzontali. Su questo complesso sistema saranno ricostruite in sicurezza le case. Per renderlo efficace e duraturo, il sistema dei tiranti, che attraverseranno da un lato all’altro la collina a quote diverse, si articolerà attorno a due pozzi in cemento armato di otto metri di diametro, ai due lati opposti del colle su cui sorge Arquata capoluogo. La vita utile dei tiranti, già calcolata in oltre 100 anni in base alla qualità elevata dei materiali e delle protezioni, potrà essere ulteriormente allungata grazie alla previsione di solai interpiano che permetteranno, all’occorrenza, di sostituirli. Le infrastrutture sotterranee, comprese le reti idriche ed elettriche, saranno anche visitabili nella parte centrale del paese, mentre potranno essere ispezionate a vista nel resto del borgo. A partire dal progetto presentato oggi, si procederà con la pubblicazione del bando di gara per assegnare la progettazione esecutiva, che conterrà tutti i dettagli delle opere e dei costi necessari per partire con i lavori veri e propri. I lavori potranno partire appena ultimate le procedure, anche grazie al completamento della rimozione delle macerie dal borgo di Arquata. Le demolizioni, che si sono recentemente concluse, sono state infatti avviate la scorsa estate dopo una complessa progettazione e ricomposizione delle esigenze private, dei vincoli esistenti, delle necessità di viabilità e sicurezza. “Le vittime causate dal terremoto, anche qui ad Arquata del Tronto, sono una ferita nella nostra memoria che sarà impossibile cancellare – ha dichiarato il Commissario Castelli -. Per restituire serenità e prospettiva a questa comunità così drammaticamente messa alla prova, dobbiamo garantire loro il massimo livello di sicurezza immaginabile. La ricostruzione del Centro Italia deve migliorare le condizioni pre-esistenti, per far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi, in piena sicurezza. Solo così potremo immaginare un futuro capace di invertire la tendenza allo spopolamento e all’impoverimento che fino a oggi ha caratterizzato l’Appennino centrale”.

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